-2 alla fine della stagione viola. Solo le sfide con Napoli e Pescara separano i viola da quella che senza dubbio sarà una estate calda e movimentata. E già le voci di mercato iniziano a riempire le pagine dei giornali, le trasmissioni radiofoniche e le pagine web più delle vicende sul campo. Tutto mentre la matematica continua a permettere ai viola di sperare in un posto per la prossima Europa League.
Estate movimentata dicevamo. Quella attuale è una squadra a fine ciclo e quindi molte saranno le pedine da sostituire e che lasceranno Firenze. A partire dalla guida tecnica. Nelle ultime ore sono circolati rumours che vorrebbero complicazioni per l’arrivo di Stefano Pioli a Firenze: prima i problemi con la buonuscita che l’Inter deve al tecnico emiliano per il prossimo anno, poi nelle ultime ore l’interessamento del Watford, che ha deciso di tagliare i rapporti con Walter Mazzarri a fine stagione. Il club viola ha però già fatto la sua scelta e le possibilità che qualcun altro al di fuori dell’ex tecnico di Lazio e Bologna possa sedere sulla panchina lasciata vacante da Sousa rimangono al momento molto basse.
Corvino ha detto che non si potrà parlare di mercato fino alla fine della stagione. Però il direttore generale sta già muovendo i primi passi per costruire quella che sarà la Fiorentina del prossimo anno. La rivoluzione di quest’estate dovrebbe portare avanti il processo di italianizzazione della formazione. Però le prime operazioni portate a termine (escludendo le questioni Saponara e Sportiello) non vanno in questa direzione. La difesa, che rimarrà orfana del capitano Gonzalo Rodriguez, è già stata puntellata dagli arrivi di Milenkovic e, soprattutto, Vitor Hugo. Lo stesso allenatore del Palmeiras ha confermato l’affare, il brasiliano sarà in Italia nelle prossime settimane per firmare con i gigliati.
Le questioni più scottanti al momento però non riguardano il mercato in entrata quanto quello in uscita. In porta partirà con molte probabilità dirà addio Tatarusanu. Su di lui è forte l’interesse del Torino per il dopo Hart. La Fiorentina ha già in casa il sostituto, decisa a riscattare Sportiello dall’Atalanta. Bergamaschi che avrebbero già trovato un accordo con Ilicic. Adesso però dovranno soddisfare le richieste del club viola, che vorrebbe incassare una cifra intorno ai 6-7 milioni per lo sloveno, in scadenza giugno 2018. Stessa scadenza del contratto di Milan Badelj. Il suo agente ha ripetuto nuovamente (come se ce ne fosse stato bisogno) l’impossibilità di un rinnovo con la Fiorentina. Nel frattempo però l’interesse del Milan, principale ammiratore del croato, si è raffreddato. Da vedere chi si presenterà a bussare alla porta del dg viola con almeno 8 milioni sul piatto.
Il vero nodo però riguarda i casi di Kalinic e Bernardeschi. Nella politica di autofinanziamento che la società viola è decisa a portare avanti, il croato è il calciatore sacrificabile per poter svolgere un mercato estivo competitivo. A gennaio ha rifiutato le ricche avances del Tiajin di Cannavaro, per rimanere nel calcio che conta e per giocarsi la possibilità di andare all’Europeo con la sua nazionale. Sul suo contratto pende la famosa clausola da 50 milioni, ma la società viola è d’accordo a lasciarlo andare per una cifra ben inferiore: tra i 30 e i 35 milioni.
In parallelo però c’è un’altra spada di Damocle che pende sul futuro della società gigliata: il nodo legato al rinnovo di Federico Bernardeschi. La Fiorentina ha fatto la sua offerta. Un’offerta importante: 2,5 Milioni per 5 anni sulla tavola e centralità indiscussa nel progetto. Lo stesso presidente esecutivo Mario Cognigni due giorni fa ha detto: “Ci auguriamo che accetti a braccia aperte la nostra proposta di rinnovo e che ne sia convinto”. Al momento però risposte non ce ne sono state, o comunque non in una direzione positiva. Senza rinnovo, difficilmente sarà lui il numero 10 viola per il prossimo anno.
Certo, da una parte la sua cessione, insieme a quella di Kalinic e degli altri partenti, offrirebbe alla Fiorentina la possibilità di una cassa notevole per finanziare la rifondazione. Dall’altra, in un estate in cui i Della Valle dovranno fare chiarezza e cercare di recuperare lo strappo creatosi con la tifoseria viola, perdere entrambe le due principali ‘stelle’ della squadra potrebbe essere davvero rischioso.
Di
Niccolò Misul