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Anche a Kean si può chiedere di più: è il più forte di tutti, ma deve fidarsi dei compagni
Il centravanti viola si è mostrato un po’ troppo egoista in queste prime uscite stagionali con la Fiorentina
Oggi Moise Kean è tornato ad allenarsi dopo una giornata passata a smaltire la febbre. Un’ottima notizia, perché in un momento complicato come quello che sta vivendo la Fiorentina è fondamentale avere a disposizione la propria stella. Se si vanno a cercare le responsabilità di un inizio stagionale difficile per la squadra di Pioli, il nome del centravanti classe 2000 non viene quasi mai in mente. Ed è giusto così, perché ci sono giocatori decisamente più in difficoltà e, in generale, è tutta la Fiorentina che non sta girando a dovere. Tuttavia, anche da un top player come Kean ci si deve aspettare di più.
Non ci riferiamo ai gol sbagliati contro Cagliari e Torino, perché a un attaccante può succedere di vivere momenti del genere e perché anche l’anno scorso, in quella che è stata di gran lunga la sua miglior stagione in carriera, l’ex Juve ha anche sbagliato diversi gol facili. Non ci riferiamo nemmeno all’impegno, perché quello non è mai mancato da parte di Moise, nonostante il periodo complicato che sta affrontando la Fiorentina. Stiamo parlando di un aspetto che è sempre stato presente nel gioco di Kean, ma che in questo avvio di stagione, complice il momento difficile della squadra, sta emergendo in modo eccessivo: la tendenza a voler fare tutto da solo.
Nelle tre partite e mezzo (considerando l’andata col Polissya prima dell’espulsione) disputate in maglia viola quest’anno, Kean si è spesso intestardito alla ricerca della soluzione personale, a volte ignorando i compagni che erano posizionati meglio di lui. Un po’ di sano egoismo fa parte del DNA di qualsiasi centravanti che si rispetti e, come detto, anche l’anno scorso Moise aveva peccato di individualismo in qualche frangente. Tuttavia, questi episodi si sono fatti più frequenti in queste prime partite stagionali.
Una tendenza che si è vista molto meno nelle due partite in cui ha vestito la maglia della Nazionale. Il che fa supporre che la ragione di questo eccesso di egoismo, oltre alla voglia di sbloccarsi nella casella dei gol anche in viola, siano le difficoltà che sta incontrando Fiorentina: Kean sa di essere il più forte della squadra e ha una gran voglia di risolvere i problemi con una sua giocata di classe e potenza. Di quelle a cui ci ha abituato. Ma nessuno può vincere da solo. Essere diventato la stella della squadra non deve implicare lo smettere di fidarsi dei compagni. Questo può rappresentare un ulteriore passo avanti nel suo processo di maturazione. Che speriamo non si interrompa mai.