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Amrabat regista: con lo Spezia la miglior prestazione ma non basta. Cosa funziona e cosa no?

Amrabat

Il marocchino visto a Cesena è in crescita. Da regista grande personalità tanti palloni giocati, ma la manovra è rallentata e viene penalizzato il suo dinamismo

Sembra paradossale, ma ieri abbiamo assistito alla miglior partita di Amrabat nella sua finora brevissima esperienza con la maglia della Fiorentina. Rispetto alle uscite contro Inter e Sampdoria, il marocchino classe 1996 è apparso molto più presente e coinvolto nella manovra gigliata, confermando ancora una volta grande dimestichezza nel condurre il pallone. Si continua tuttavia a discutere (e molto) sulla posizione in campo di Amrabat. Certo, il risultato pesantemente deludente influisce anche sui giudizi dei singoli, ma gli interrogativi sul modo di impiegare l’ex Hellas Verona sono fondati a prescindere dalla rimonta subita contro lo Spezia.

COSA FUNZIONA. Iniziamo dalle note positive. Contro lo Spezia Amrabat ha dimostrato di poter ricoprire degnamente il ruolo di centrocampista centrale in una mediana a tre. Non sarà mai un regista puro, questo è chiaro, ma non si può dire che sia un pesce fuor d’acqua. Semmai si può disquisire se quella posizione esalti o meno le caratteristiche del calciatore, ma ne parleremo più tardi. A Cesena il centrocampista classe 1996 ha giocato 81 palloni, di gran lunga al primo posto tra i viola, con una percentuale tra passaggi riusciti e passaggi tentati del 91%. Il nazionale marocchino è stato anche il giocatore che ha percorso più chilometri tra i viola (e secondo assoluto della partita dietro a Ricci, il regista dello Spezia) con 11,473 km percorsi. Insomma, il suo contributo nella manovra gigliata stavolta si è visto.

Va infine sottolineata la personalità dimostrata da Amrabat quando riceve palla: l’ex Hellas si fa vedere spesso per ricevere e, rispetto alle due precedenti uscite, perde raramente il pallone, mostrando tecnica di dribbling e doti atletiche fuori dal comune per sfuggire al pressing avversario (pressione che contro lo Spezia non è mancata, e qui un plauso va fatto alla squadra di Italiano).

COSA NON FUNZIONA. Veniamo alle note dolenti. Nonostante i numeri fotografino la centralità di Amrabat nella manovra gigliata, il gioco mostrato dalla Fiorentina nella sfida contro lo Spezia è stato tutt’altro che sfavillante. Il problema principale di schierare un giocatore come Amrabat a dirigere l’orchestra è che il giocatore, per caratteristiche, tende a tenere troppo il pallone e a rallentare dunque il gioco. Sembra incredibile, ma il lento Badelj nei suoi migliori anni a Firenze (quindi non l’anno scorso) faceva girare la palla a uno o due tocchi, mentre il veloce Amrabat tende spesso a toccare palla tre o quattro volte prima di distribuirla. In questo modo, la manovra gigliata ne risulta rallentata.

A ciò si aggiunge che il giocatore non potrà mai essere dotato di una straordinaria visione di gioco, essendo più portato nei passaggi brevi e in orizzontale piuttosto che nei lanci lunghi o nei filtranti in verticale. Perciò devono essere le mezzali a sopperire a questa carenza. Ecco perché Iachini insiste nell’affiancargli due giocatori di qualità come Castrovilli e Bonaventura. Tuttavia, contro lo Spezia l’ex Milan ha fatto bene solo nel primo tempo, per poi calare vistosamente nella ripresa, mentre il classe 1997 è incappato in una brutta prestazione. Il nodo di cui tutti parlano, infine, è la posizione troppo bassa in campo. Iachini afferma che la squadra si posiziona spesso a due in mediana, con Bonaventura che si alza a fare il trequartista. Tuttavia, la vera svolta si è vista nel momento in cui è entrato Pulgar (al 78′). Quando la Fiorentina è passata a 2 a centrocampo, Amrabat ha alzato il suo raggio d’azione calamitando ancor più il gioco dei viola. Purtroppo, trovandosi nel finale di una partita giocata intensamente, il marocchino era in riserva di ossigeno e ha sbagliato troppi palloni per carenza di lucidità.

Che il ragazzo voglia giocare da regista può anche essere vero, ma è chiaro che posizionato in quel ruolo si perde la sua capacità di risalire il campo palla al piede, fondamentale con il quale spaccava letteralmente i centrocampi avversari l’anno scorso a Verona. Inoltre, pur essendo un centrocampista prettamente difensivo, deve ancora crescere tatticamente nel posizionarsi come schermo davanti alla difesa, ma è un fattore ampiamente migliorabile con l’esperienza.

L’ESPERIMENTO. Ciò che abbiamo visto contro lo Spezia è che Amrabat può fare quel ruolo. Per farlo, la Fiorentina dovrà rinunciare ad alcune sue caratteristiche e aspettarne la crescita tattica. Ma i viola possono permettersi di sfruttare solo una piccola percentuale del suo dinamismo? Sappiamo come si comporta in una mediana a due, ma non lo conosciamo come interno di centrocampo. Se non si vuole stravolgere il centrocampo mantenendo l’attuale linea a 3, dato il recupero di Pulgar provarlo come mezzala potrebbe essere un interessante esperimento. La Fiorentina perderebbe in qualità media del reparto e inserimenti senza palla, ma ne guadagnerebbe in dinamismo e corsa.

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