Sulla carta doveva essere il vero punto di forza della Fiorentina, ma fin qui quasi tutti hanno deluso. Contro l’Inter una prova maiuscola in mezzo al campo
Finalmente un centrocampo all’altezza. Anzi, di ottimo livello. La sconfitta contro l’Inter consegna l’eliminazione dalla Coppa Italia ma regala a Prandelli anche discreti punti da cui ripartire. Su tutti, appunto, la prestazione dei centrocampisti. Meglio ancora, il secondo tempo di Castrovilli, Amrabat e Bonaventura. Un trio a lungo atteso, tra prestazioni incolori dei singoli e una Fiorentina spesso in difficoltà in questa stagione. Ma contro l’Inter i tre centrocampisti viola hanno dispensato giocate, ‘strappi’, chiusure e messo sotto per larghi tratti della ripresa una squadra molto più consolidata come quella di Conte.
‘MOTORINO’. Già nel primo tempo, in realtà, Amrabat aveva messo in campo il suo strapotere fisico a servizio della squadra. Un’altra prova importante per il marocchino, dopo quella contro il Cagliari. Con un’ulteriore presa di coscienza: l’ex Verona dà il meglio in fase di non possesso e quando può gestire il pallone in modo non ricercato a metà campo, mentre fa (molta) più fatica quando si sgancia in avanti e deve cercare la giocata complicata. Insomma, meglio nel centrocampo a due o magari anche a tre ma più bloccato, e non da mezz’ala pura chiedendogli inserimenti offensivi. Almeno per ora. Anche contro l’Inter è stato il ‘regista’ viola, con ben 108 palloni giocati (più di tutti) e l’89% di passaggi riusciti. Ciò non vuol dire limitare la potenza e la corsa di Amrabat, anzi, visto che anche ieri è stato il giocatore con più chilometri percorsi (15,07 km).
IMPRENDIBILE. A pari merito, tra i chilometri percorsi, con Castrovilli. Un altro che ha messo quantità e qualità (96% di passaggi riusciti) contro l’Inter. Primo tempo sulla sufficienza, ripresa di alto livello per il 10 viola, imprendibile per i nerazzurri. Se prima della Juve Castro aveva sofferto diverse battute a vuoto, ora sta ritrovando buone prestazioni. Anche ieri ben oltre la sufficienza. Inizialmente più vicino ad Amrabat a livello tattico, poi più propenso a sganciarsi. Con un paio di ‘strappi’ che hanno fatto ricordare i bei tempi.
IN PERCUSSIONE. Un po’ come Bonaventura. Un altro ben oltre la sufficienza ieri, in quello che era una sorta di ‘derby’ per lui, ex milanista. Quelle due percussioni palla al piede nel secondo tempo, del resto, hanno fatto stropicciare gli occhi, anche se non si sono concluse nel migliore dei modi. L’impressione è che lì in mezzo al campo, e sulla trequarti, Jack sia uno dei pochi che sappia saltare l’uomo. Una capacità più volte mancata a questa Fiorentina. Anche lui ha sfondato il muro dei 14 chilometri percorsi contro l’Inter, oltre a creare superiorità numerica in zona avanzata in più occasioni.
“CENTROCAMPO FORTISSIMO”. Insomma, la Fiorentina contro l’Inter ha trovato la qualità più volte cercata in mezzo al campo. Pur contro una squadra forte come quella di Conte, schiacciata a più riprese specie nella ripresa. Lì in mezzo, del resto, Pradè contava di costruire le fortune della Viola messa a disposizione di Iachini in estate. “Abbiamo un centrocampo fortissimo, duttile, con caratteristiche diverse dei singoli. Un centrocampo di prima fascia“, diceva il ds viola ad inizio campionato. Poi però in tanti hanno registrato battute a vuoto, tra un Castrovilli apparso spesso lontano dai migliori livelli (nonostante i 4 gol in avvio di stagione), un Amrabat lontano parente del devastante giocatore ammirato a Verona, un Bonaventura in carenza di brillantezza, un Pulgar mai a buoni standard, un Duncan fuori da tutte le scelte e un Borja Valero entrato tardi nei giri viola. Nelle ultime gare le cose stanno un po’ cambiando, sia con l’opzione di Borja regista (ieri infortunio in extremis) sia con la crescita di Amrabat, Castrovilli e Bonaventura. Qualcosa, comunque, potrebbe cambiare con il mercato, con Duncan destinato al Cagliari e Pulgar non così certo di restare. Che possa finalmente arrivare anche un regista puro? Chissà. Intanto Prandelli, pur nella sconfitta, si gode il ritorno ad alti livelli dei suoi centrocampisti più importanti. In attesa di riprova. Già domenica a Napoli.

Di
Marco Pecorini