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Amrabat e la ‘rinascita’ iniziata dal Picco. Torna a La Spezia da protagonista

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E’ uno degli imprescindibili di Italiano, la scorsa stagione a La Spezia segnò il suo unico gol in viola: “Fu la svolta”

“Penso che contro lo Spezia ci sia stata la svolta. Il gol è stato importante per vincere, anche perché volevo recuperare l’errore fatto prima. E’ stato bello fare gol alla fine“. Era il 14 febbraio, San Valentino, e Sofyan Amrabat decideva con un tiro da fuori nel finale l’ultimo Spezia-Fiorentina. Era la seconda partita da titolare in campionato con Vincenzo Italiano, dopo che la prima, a Venezia, era andata decisamente male, così come diversi subentri dalla panchina. Fu una svolta, per Amrabat, non solo per il gol che riscattò il pesante errore sul momentaneo pari di Agudelo, ma anche perché il marocchino offrì una prestazione di alto livello nelle giocate a metà campo. Non un dettaglio, visto che con il tempo era stato praticamente sempre superato nelle gerarchie non solo da Torreira, ma fino a gennaio anche da Pulgar.

DA PROTAGONISTA. Dal Picco, insomma, partì una nuova storia in viola per Amrabat. Che giocò titolare anche le seguenti due partite e, poi, dall’inizio cinque delle ultime otto partite di campionato. Fino alla scelta estiva della società di promuovere titolare il marocchino rinunciando al riscatto di Torreira. Domani Amrabat ritornerà così a La Spezia da protagonista, uno degli imprescindibili per Italiano. Nel giro di sei mesi e mezzo (ma in realtà anche meno), com’è cambiata la vita per il centrocampista ex Verona. In questa stagione ha già giocato 1.181′, secondo viola per minutaggio dopo capitan Biraghi (1.251′): è partito titolare in 14 partite sulle 17 in cui era a disposizione. L’anno scorso, a fine stagione, contò nel complesso appena 1.051: quella soglia è già stata superata, insomma.

TRA I MIGLIORI. Un giocatore fondamentale per il tecnico viola, ora, Amrabat, tra i migliori della Fiorentina in questa complicata prima parte di stagione. Un giocatore ovviamente diverso rispetto al suo predecessore Torreira (con cui avrebbe potuto magari ben giocare insieme, specie ora con questa sorta di 4-2-3-1 varato da Italiano), ma via via sempre più importante soprattutto per la sua grinta, la sua forza fisica, la sua determinazione e la sua capacità di recuperare palla. Poche le partite davvero negative in stagione per il marocchino, che domani sarà ancora dal 1′ in mezzo al campo al Picco. Là dove tutto (ri-partì). Là dove iniziò la rinascita dopo mesi in naftalina.

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