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Amrabat in cerca di spazio in un reparto affollato. Può diventare una risorsa, ma serve una crescita

Amrabat

Sebbene non sia il prototipo della mezzala ideale di Italiano, le caratteristiche dell’ex Hellas possono risultare preziose. Occorre però fugare i dubbi fisici e caratteriali

Sembra un paradosso, ma esordio di Torreira a parte il centrocampista che attira maggiore curiosità per il futuro in maglia viola è Sofyan Amrabat. Dato per settimane con le valigie in mano, alla fine il marocchino è rimasto a Firenze. Ed è sembrato anche essere contento di questo epilogo, nonostante fino a poco fa tutti i segnali portavano a un suo addio.

Ora Sofyan è arruolato nel foltissimo centrocampo a disposizione di Italiano e non parte certo come titolare nelle gerarchie. La mediana della Fiorentina è come detto ingolfata dalla presenza di troppi uomini. Sono nove i centrocampisti iscritti al roster gigliato (otto più uno, Bianco, che giocherà prevalentemente con la Primavera), e in campo ci vanno solo in tre. Sei sono i giocatori che si giocano due maglie, le posizioni da mezzali: i presunti titolari Castrovilli e Bonaventura e le loro riserve Maleh, Duncan, Benassi e proprio Amrabat. Salvo improbabili retrofront, infatti, Italiano utilizzerà il classe 1996 solo da mezzala, con Torreira e Pulgar a giocarsi il ruolo da regista. Nella scorsa stagione con Iachini Amrabat era partito più volte come playmaker, convincendo pochino soprattutto per la scarsa capacità nel dettare i tempi alla squadra e l’eccessiva propensione a portare palla.

Ma come si conciliano le qualità da interditore e portatore di palla del centrocampista marocchino con l’idea di mezzala di Italiano tutto inserimenti, gol nelle gambe e triangoli con gli esterni? Sulla carta non troppo bene. Tuttavia, non è da escludere che le doti di recuperatore dell’ex Verona possano risultare preziose per il gioco del tecnico gigliato. L’Amrabat allenato da Juric all’Hellas, seppur in una posizione di campo più arretrata e quindi più consona alle sue caratteristiche, ha infatti dimostrato di essere micidiale quando gli si chiede di pressare alto gli avversari per andare al recupero palla. Una qualità che sicuramente Italiano apprezzerà. Chiaro che il centrocampista dovrà anche metterci del suo, crescendo in fase di possesso e negli inserimenti in area ritenuti imprescindibili dal tecnico. Soprattutto, dovrà farsi trovare integro fisicamente e pronto mentalmente.

Aspetti non di secondaria importanza visti i pregressi e il periodo particolare che vive Amrabat, al momento impegnato con la sua nazionale. Per quanto concerne il fattore fisico, Sofyan dovrà dimostrare di non risentire di una pubalgia a causa della quale ha deciso di operarsi a luglio (con annesse polemiche sulle tempistiche). Dal punto di vista caratteriale, il centrocampista marocchino dovrà necessariamente mettere da parte quegli atteggiamenti da prima donna mostrati nella passata stagione. Anche perché quest’anno parte molto indietro rispetto ai compagni. La sua unica chance per cercare di emergere in un reparto strapieno di concorrenza è il lavoro. Le doti naturali e lo status di giocatore pagato molto non basteranno affatto.

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