Amerini: “Ogni forma di protesta civile è comprensibile. Tanti giocatori sopravvalutati”

L’ex viola sul Milan: “Una partita con una squadra di blasone è più facile da affrontare rispetto ad una piccola. Coi rossoneri le motivazioni ci saranno”

Daniele Amerini, ex calciatore viola, ha parlato così ai microfoni di Lady Radio: “Flash mob dei tifosi? Credo che qualsiasi forma civile di protesta sia comprensibile, l’importante è non sfociare in altre cose. Credo che la tifoseria viola si sia distinta per buonsenso”.

“Fiorentina? Non penso i viola rischino grosso. È stata un’annata tribolata, probabilmente avevamo sopravvalutato qualche giocatore nella prima parte di stagione. Sta di fatto che il livello di qualche giocatore di questa squadra non è ciò che ci aspettavo, è un livello medio-basso. Mi riferisco soprattutto al centrocampo, che è il reparto che ha fatto più fatica. In attacco, Muriel ultimamente non ha reso come all’inizio ma se penso a lui e Chiesa davanti con rincalzi all’altezza è un buon attacco”. 

“Veretout, Biraghi e Milenkovic non hanno ripetuto l’annata dell’anno scorso. I nuovi non sono stati supportati dai vecchi e da novembre in poi non hanno mai reso ad un livello sopra la sufficienza”.

“Montella? L’allenatore nuovo di solito all’inizio una scossa la porta, soprattutto emotiva. A vedere la Fiorentina nei 90′ delle partite sembra che sia mancata proprio quella scossa. Sembra una squadra piatta, appagata anche se non so da cosa, che non vede l’ora di finire la stagione per lasciarsi alle spalle la stagione”.

“Responsabilità? Vanno divise in tutte le componenti. In questi casi la cosa più facile è lo scarica barile, ma uno staff e una dirigenza seri seria devono fare un mea culpa in base ai risultati e prendersi le responsabilità”.

“Fiorentina-Milan? Una partita con una squadra di blasone è più facile da affrontare rispetto ad una piccola. Coi rossoneri le motivazioni ci saranno, magari anche le assenze aiuteranno a far dare qualcosa in più a chi scende in campo. Non scendono in campo i nomi ma le motivazioni”.