Sarà un altro ritiro da osservato speciale per Montiel. Un anno fa incantava a Moena. Ma per lui solo 5′ in Serie A. E adesso?
In tanti, al primo impatto, ci rividero ‘spadino’ Robbiati in quel ragazzino spagnolo che tra Moena e la tournée tedesca-olandese della scorsa estate incantava. E non solo per quel mancino educato, preciso, ma anche per il fisico minuto ma agile e scattante. Tofol Montiel, un anno fa di questi tempi, riscuoteva applausi e consensi. Tanto da far pensare che potesse fin da subito entrare stabilmente nel giro della prima squadra. Salvo poi finire in Primavera a disposizione di Emiliano Bigica.
Classe 2000, preso dal Maiorca per circa 2 milioni di euro riscattandone la clausola rescissoria, della scuderia di Fali Ramadani, ha fatto la differenza in Primavera assieme all’altro millennials, Vlahovic segnando 15 reti e mettendo a referto 8 assist in 33 presenze. E non poteva essere altrimenti, viste le premesse dolomitiche intraviste proprio 365 giorni fa. Il tutto, però, finendo per esordire in Serie A solamente a fine Marzo, e per 5’, contro il Torino dove con due cross interessanti rischiò di mandare in rete proprio il serbo. Salvo poi, tuttavia, non essere più mandato in campo.
E sotto gli occhi di Vincenzo Montella che di lui si è limitato più volte a dire: “E’ un prospetto interessante”, fino a bacchettarlo a causa di una squalifica rimediata in Primavera: “E’ un giocatore interessantissimo, ma aver preso tre turni e non per un fallo di gioco, per me conta”.
E ora, con l’edizione 2019 di Moena, lo spagnolo è di nuovo sotto la lente di ingrandimento. Fargli fare un’altra stagione in Primavera sarebbe forse uno spreco. E se dovesse essere considerato non ancora pronto per stare stabilmente in prima squadra potrebbe essere presa in considerazione l’idea di mandarlo a giocare. Il fatto che Montella voglia ripartire dal 4-3-3 potrebbe giocare in suo favore, viste le caratteristiche tecniche che in un tridente d’attacco lo vedrebbero perfetto sulla destra per rientrare sul mancino.
Che debba completare il suo percorso di crescita fisica, e mettere su massa, è cosa nota e evidente. Non troppa, sia chiaro. Perché i casi Pato e Jovetic sono lì a ricordare come a volte, lavorare troppo sul fisico, possa essere controproducente e causare danni. Ma intanto, anche in questo ritiro estivo, sarà un osservato speciale.
Di
Gianluca Bigiotti