In principio fu il Milan di Montella a avvicinarsi a Milan Badelj. L’ex tecnico della Fiorentina, la scorsa estate e non solo, aveva individuato nel centrocampista croato la pedina giusta per dare tecnica e qualità a un centrocampo muscoloso. Le parole di Joksimovic, l’agente del giocatore, facevano presagire a un’apertura ma a conti fatti la squadra passata da Berlusconi alla cordata cinese non ha mai avuto la liquidità chiesta dalla Fiorentina per intavolare una trattativa. E anche la cessione di Luiz Adriano allo Spartak Mosca, ventilata condicio sine qua non per riallacciare i contatti, non ha scalfito di un millimetro le posizioni. Almeno fino a oggi, almeno fino all’inizio di questo Gennaio.
Dal Milan all’Inter il passaggio è breve, anche perché le sponde dei Navigli calcisticamente parlando sono meno lontane di quanto uno potrebbe pensare. Ed ecco che Badelj inizia a essere spendibile anche in ottica nerazzurra, come pedina per rinforzare il centrocampo di Pioli. Anche in questo caso però, al di là di qualche rumours, la strada prende un sentiero diverso: l’Inter vira su Gagliardini, italiano e di prospettiva, si accolla un esborso importante oltre i 20 milioni di euro e chiude la pista per il centrocampista croato. Certo la pista Inter sarebbe stata difficile da percorrere, visti i rapporti tra la Fiorentina e la società nerazzurra.
Infine l’ultimo approccio, l’ultima voce, forse più priva di sostanza rispetto alle altre, quella dell’interessamento della Roma. Spalletti è a caccia di un rinforzo in mediana, vista un’idea tattica che prevede un avanzamento di Nainggolan sulla linea dei trequartisti e il profilo di Badelj piace al tecnico di Certaldo. Da Roma si dichiarano disposti anche a versare la cifra di 10-12 milioni richiesta dalla Fiorentina, anche se nelle ultime ore circola l’idea di un prestito oneroso, soluzione sicuramente non gradita dai viola.
Sì perché a conti fatti l’ultima parola spetta sempre alla Fiorentina. Che dal canto suo ha fissato la cifra e non intende cedere rispetto a quanto fissato, forte di un contratto in scadenza 2018, anche se la non volontà di Badelj di rinnovare ormai non è più un segreto. A Gennaio come in estate scorsa quindi stessi scenari, stessi interessi, sarà l’occasione per vedere lo stesso finale?

Di
Duccio Mazzoni