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Rassegna Stampa

Altra tensione tra Spadafora e la Lega di A. Per Pasqua si decide se ripartire

Spadafora

Botta e risposta tra il ministro dello sport e Paolo Dal Pino, presidente della Lega di Serie A. Il campionato rischia di non finire.

Ennesimo scontro tra Governo e Sistema-calcio. Altri veleni, come se ce ne fosse bisogno. Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora oggi proporrà la proroga del blocco totale dello sport italiano. L’ha annunciato ieri, in un’intervista a «Repubblica». Bloccate competizioni e allenamenti, di fatto si chiuderà a chiave il calcio italiano, dentro una stanza dove oggi – c’è l’incontro tra la Lega Serie A e l’Aic – si stanno trovando – sulla scia della Juventus – soluzioni immediate – in primis il taglio degli stipendi – per assorbire i danni provocati dall’emergenza Coronavirus. A data da destinarsi anche la ripresa del campionato. Così scrive Il Corriere dello Sport.

BOTTA E RISPOSTA. Il Ministro ha cancellato la data del 3 maggio definendola «irrealistica». “Con riferimento alle odierne affermazioni del Ministro dello Sport Spadafora ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia”, ha affermato il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. Il nostro sistema-calcio si è dato un termine, o meglio ha fissato per i giorni di Pasqua (12 aprile) il momento cruciale per le decisioni sul futuro. Se i numeri del contagio saranno in evidente calo e si comincerà a intravedere uno spiraglio di normalità, allora si porrà cominciare a pensare ad una ripresa e chiusura del campionato nei mesi estivi; in caso contrario – con un’emergenza ancora d’attualità – non ci sarà più margine per pensare di finire la stagione. 

PRECEDENTE. Tre settimane fa – era l’8 marzo – il botta e risposta tra Dal Pino e Spadafora non era stato tenero. «Lega Serie A e Dal Pino irresponsabili», aveva detto il Ministro dello Sport puntando il dito sul mancato intervento per interrompere il campionato. Immediata la replica del presidente della Lega sere A. «Spadafora ignora le norme e fa demagogia. Vuole scaricare le sue responsabilità sugli altri».  

LE REAZIONI DEI PRESIDENTI DI A. Fanno i conti con questa situazione anche i presidenti di Serie A. Laconico Maurizio Setti, patron dell’Hellas Verona, che commenta: «Io so solo che vorrei giocare, la politica non mi interessa». Enrico Preziosi, patron del Genoa, puntualizza: «Io sono d’accordo con la ripresa del campionato solo ed esclusivamente se ci saranno le condizioni per la tutela della salute». E’ d’accordo con la decisione del Ministro dello Sport il presidente del Brescia Massimo Cellino: «La chiusura del calcio è indispensabile. Abbiamo forse bisogno che ce lo dica il Ministro? Dico solo questo: questa stagione è andata, speriamo di riuscire a rigiocare la prossima stagione, sarebbe già una bella cosa». Si attiene alle indicazioni governative anche il presidente del Lecce Saverio Damiani Sticchi: «Non ho gli strumenti per valutare se una misura di questo tipo è adeguata o meno, oggi la mia unica preoccupazione è la tutela dei miei calciatori e dei nostri tifosi. In realtà, sulla base del Decreto, noi avremmo anche potuto allenarci, ma non l’abbiamo fatto, perché la Lega – con molta sensibilità – si è autovincolata e autolimitata su parere dei medici sportivi». 

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