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alTA(TA)lena in salsa rumena

La differenza tra un grande portiere ed un portiere normale la fanno le partite in cui devi compiere un intervento e sei decisivo. Quando una squadra viene presa a pallonate è più facile paradossalmente per un portiere esaltarsi. Qualunque grande portiere interpellato ripete sempre e comunque lo stesso disco. La musica è sempre quella. E poi ci sono ovviamente le eccezioni, per citarne solo alcuni i Buffon, gli Handanovic, ed anche i Frey dei tempi di Firenze che ergeva la saracinesca e portava più di qualche punto alla Fiorentina di Prandelli.

Con grandissima probabilità la squadra viola ieri sera sarebbe comunque riuscita a battere uno Slovan apparso poca roba, anche in caso di gol subito sullo 0-0. Ma se si è ritrovata la strada spianata è anche grazie alla splendida parata compiuta da Tatarusanu in apertura di gara. Ed è giusto dare a Ciprian ciò che è di Ciprian. Che tornava tra i pali del Franchi dopo la papera che ha compromesso Fiorentina-Crotone e che contro lo Slovan ha fatto clean sheet per la quinta volta in sette gare giocate in casa.

L’altalena di Tata continua. Un po’ come è stato per Emiliano Viviano, Norberto Neto, Artur Boruc e come non accade dai tempi, appunto, di Frey. Con la speranza che averlo difeso tutta l’estate, come ha fatto Pantaleo Corvino, pubblicamente e privatamente nonostante un Europeo disastroso e l’inizio allo Stadium piuttosto preoccupante, inizi davvero a dare i suoi frutti. E che l’altalena si fermi, per un po’, sui livelli più alti.

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