La Fiorentina torna a mandare segnali importanti: Italiano batte finalmente Sarri e prova a rilanciarsi
Dopo il Frosinone Vincenzo Italiano aveva risposto con un “Nì” a chi gli chiedeva se la sua Fiorentina fosse definitivamente uscita dalla crisi. Stasera, alla stessa domanda in tv, l’allenatore ha risposto con un sorriso ben più deciso parlando di “passi avanti importanti”. Già, perché la miglior Fiorentina della stagione (forse insieme alla vittoria di Napoli ad ottobre) restituisce una squadra che torna a dominare il campo, a creare tante occasioni, ad essere solida in difesa (al netto di una lettura maldestra di tutta la linea sul gol laziale). E lo fa in una partita quasi da dentro o fuori, in uno scontro diretto contro una squadra, la Lazio, che la Fiorentina di Italiano non aveva mai battuto in questi due anni e mezzo (aveva perso 0-4 e 0-3 negli ultimi due incroci al Franchi). E puntando forte sulla qualità.
ANCORA IN VITA. Insomma, c’è ancora vita sul pianeta Fiorentina. Eccome. E il risultato di 2-1 non racconta in pieno la prestazione della squadra sia dal punto di vista fisico, tattico, qualitativo e mentale. Una Fiorentina che ha aggredito alta la Lazio non lasciando spazio al palleggio e alle ripartenze della squadra di Sarri, che è tornata a collezionare tante occasioni da gol (tre legni nel primo tempo, più il palo su rigore di Nico), che non ha concesso praticamente niente a Immobile a compagni se non quella situazione, sanguinosa, ad inizio recupero della prima frazione, in cui Ranieri è uscito troppo alto e Arthur e Bonaventura non sono riusciti ad accorciare all’indietro.
REAZIONE MENTALE. Un episodio che poteva innervosire la squadra, buttar giù Biraghi e compagni. E invece la Fiorentina è ripartita dopo l’intervallo con più rabbia del primo tempo, con la stessa fame e qualità. È arrivata al pareggio, ha sbagliato il quarto rigore della stagione, ma a testa bassa (e proprio da Nico è partita l’azione) ha cercato subito (e trovato) il gol vittoria. Gestendo poi con grande tranquillità i 20 minuti finali. Ecco, al di là dell’aspetto tecnico e tattico, da sottolineare c’è questa risposta mentale della squadra. Dopo un periodo difficile, fatto di tante tensioni, di confronti anche schietti con i tifosi. La Fiorentina ha saputo reagire agli episodi negativi, andando oltre, continuando a fare la sua partita. Consapevole che poteva vincerla. Uno step importante, forse il più confortante da portarsi a casa insieme ai tre punti.
SVOLTA CON LA QUALITA’. E poi la qualità. Perché Italiano è ripartito da qui, dai piedi buoni, per centrare la prima vittoria contro la Lazio di Sarri. Rischiando anche, sì, mettendo Bonaventura nei due in mezzo con Arthur e Beltran dietro a Belotti, ma trovando una grandissima applicazione di tutti i suoi ragazzi anche in fase di non possesso. I numeri parlano chiaro: 22 tiri di cui 7 in porta, con 2 gol e 4 pali, contro i 5 tiri di cui uno solo nello specchio (il gol) dei biancocelesti. Ma dati che non raccontano in toto della prova di grande generosità e determinazione di Belotti, che non segna ma fa capire ancora una volta cosa può fare un centravanti vero. Della conferma di Beltran da trequartista, sia nel pressing sia nella qualità al servizio dei compagni. Della crescita di Nico, al di là del palo su rigore, ma anche di Arthur, che chiude con 11 km percorsi (3° tra i viola dietro a Biraghi e Kayode), 88 palloni giocati, il 92% di passaggi riusciti e ben 5 recuperi. E poi i due marcatori, Kayode che chiude una grande prova in gestione su Felipe Anderson e Zaccagni con il gol del pari, e Bonaventura, che si riscatta dopo il periodo complicato con una gran prova impreziosita dalla rete da tre punti e dalla corsa sotto la Maratona.
VECCHIE SENSAZIONI. Così la Fiorentina può ripartire. Con una veste nuova e con “vecchie sensazioni”, come ha detto Italiano, soprattutto nella voglia di divertire e divertirsi che non si vedeva da un po’. Una vittoria che fa bene e dà convinzioni ed autostima all’alba di un ciclo di ferro tra scontri diretti in campionato e le sfide da dentro o fuori nelle coppe. La classifica ora dice 7° posto con 41 punti, Lazio superata e corsa che riprende. Segnali importanti dal Franchi.
Di
Marco Pecorini