“Sono amareggiato, ogni volta che perdiamo un pallone gli altri fanno gol”, ha detto il tecnico dopo il Lecce. Miglioramenti tra primo e secondo anno, ma non basta
«Sono amareggiato perché ogni volta che perdiamo un pallone, gli altri fanno gol. È un difetto che ti fa perdere le partite e dobbiamo togliercelo. Abbiamo subìto un tiro a Genova, un gol. Zero tiri a Vienna, un gol. Due tiri col Lecce, due gol. Dobbiamo aggiustare questi difetti». L’analisi a fine partita di Vincenzo Italiano è schietta e mira in una direzione ben precisa: la fase difensiva. La sua Fiorentina, in campionato, ha mostrato due volti. Bella, concreta e in gestione in trasferta col Genoa, splendente a metà col Lecce nonostante il doppio vantaggio. Nel mezzo la sconfitta di Vienna, in Conference, coi viola che hanno ceduto il passo soprattutto nel primo tempo con ritmi bassi e poca lucidità nei momenti chiave. Non è il caso di creare allarmismi, inutili specie a inizio stagione quando si ha a che fare con una squadra in rinnovamento con 8 volti nuovi dal mercato. Così scrive La Repubblica.
LA RICERCA DELL’EQUILIBRIO. Il tecnico viola sta ricercando l’equilibro giusto. Sia di gioco che di rendimento e dunque di risultati. La Fiorentina, anche contro il Lecce, ha tenuto il pallino del gioco, ha schiacciato gli avversari costringendo i salentini a fare possesso per il 73% nella loro metà campo. E complessivamente ha subìto pochissimo, continuando invece a creare. Nella ripresa il Lecce ha tirato per due volte in porta, trovando due reti. È da questi ultimi due dati che nasce l’analisi amara di Italiano. Certi errori in fase offensiva poi si pagano. E se certe occasioni non vengono concretizzate e dunque le gare non vengono chiuse, alla fine il rischio è di vedersi scivolare via oltreché la prestazione, anche il risultato.
MIGLIORAMENTI, MA… Italiano sta continuando a lavorare su questo aspetto e nel giro di due anni alla guida della Fiorentina, un dato è lampante: al termine del primo campionato in viola, aveva chiuso con 59 gol realizzati e 51 subiti. Al termine del secondo anno, sono stati 53 i gol segnati dalla sua squadra e 43 quelli incassati. Dunque meno concretezza in fase offensiva ma anche un notevole miglioramento in fase difensiva. Da qui l’indicazione della rivoluzione in attacco. Dentro Nzola e Beltran e fuori sia Cabral che Jovic per il quale si cerca una soluzione last minute. E in difesa il tecnico si aspetta un rinforzo di spessore da qui a fine mercato.
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Redazione LaViola.it