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Alla Fiera dell’Est… da Gulan-Ljajic a Milenkovic-Vlahovic, gli ‘affari’ tra Corvino e Pradè

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Nikola Milenkovic e Dusan Vlahovic, difensore 19enne il primo, attaccante 17enne il secondo. Sono loro i (molto) probabili prossimi acquisti di Corvino in area balcanica. Due talenti dell’Est Europa, due giovani sui quali gli occhi degli osservatori si sono mossi da tempo. Un rapporto speciale, tra il Dg viola (e la Fiorentina) e la zona dell’ex Jugoslavia. Tanto che per anni si è parlato di Fiorentinavic. Da Jovetic-Ljajic-Nastasic a Gulan-Hable, pro e contro degli affari con i club dell’Est Europa.

Nel 2006/2007 arrivarono due serbi, ma da club europei: il portiere Vlada Avramov dal Vicenza, e il 20enne Zdravko Kuzmanovic (serbo-svizzero) dal Basilea per 5 milioni (rivenduto poi a 8). L’anno dopo si aprì la ‘tratta’ con il Partizan. Arrivò per 2,5 milioni Nikola Gulan, che andò via a parametro zero dopo cinque anni e 9 presenze totali in maglia viola. Una meteora (onerosa), insomma. Lo stesso anno approdarono in viola anche i cechi Ondrej Mazuch e Jan Hable. Il primo, difensore, arrivò per 2,8 milioni dal Brno, giocando appena due gare di coppa Italia; il secondo, centrocampista, per poco meno di un milione di euro dallo Hradec Králové, non giocando mai in prima squadra viola.

Nell’estate 2008 arrivava invece il montenegrino Stevan Jovetic, per 8 milioni dal Partizan. Un 19enne tutto riccioli, allora capitano del club serbo: cinque stagioni in viola (134 gare e 40 gol), prima di essere ceduto al Manchester City per 26 milioni di euro. A gennaio 2010 era il turno del serbo Adem Ljajic, per quasi 7 milioni sempre dal Partizan: 3 anni e mezzo in viola, 88 gare e 16 gol. Venduto alla Roma per circa 11 milioni di euro. Negli stessi giorni approdava in viola Haris Seferovic, svizzero di origini bosniache, dal Grasshoppers per più di un milione di euro: 12 presenze con 1 gol in prima squadra viola, prima di essere ceduto alla Real Sociedad nel 2013 per 3 milioni di euro. Nell’estate 2011 arrivava poi il serbo Matija Nastasic, per 2,5 milioni dal Partizan: in viola appena una stagione, per poi passare al Manchester City per 15 milioni più Stefan Savic (montenegrino).

Con Pradè il feeling tra la Fiorentina e l’Est Europa non si placa. Nel 2012/2013 arriva anche il polacco Rafal Wolski dal Legia Varsavia per 2,7 milioni, oltre al serbo Nenad Tomovic dal Genoa. L’anno successivo è il turno del croato Ante Rebic dall’RNK Spalato, per 4,5 milioni, oltre al montenegrino Marko Bakic dal Torino per circa 2 milioni totali. Inoltre arrivano anche lo sloveno Josip Ilicic dal Palermo per 9 milioni, oltre all’ucraino Oleksandr Yakovenko dall’Anderlecht a parametro zero. Nel 2014/2015 il croato Milan Badelj dall’Amburgo per 4,5 milioni, oltre allo sloveno Jasmin Kurtic in prestito dal Sassuolo e al giovane croato Ricardo Bagadur dal Rijeka per 500 mila euro. A parametro zero arriva anche il portiere rumeno Ciprian Tatarusanu, dalla Steaua Bucarest. A gennaio 2015 arriva dall’NK Domzale Jan Mlakar, attaccante ’98 sloveno oggi bomber della Primavera. L’anno successivo arriva il croato Nikola Kalinic dal Dnipro, oltre al centrocampista sloveno classe ’99 Vitja Valencic dall’Olimpia Lubiana.

Nel 2016/2017 il ritorno di Corvino come direttore generale viola: arriva il giovane portiere polacco Bartlomiej Dragowski dallo Jagiellonia per oltre 3 milioni, il rumeno Ianis Hagi dal Viitorul (con opzione viola già presente da un anno) e il croato Hrvoje Milic dall’Hajduk Spalato per poco meno di un milione, oltre ai giovani ’99 Adam Chzanowski (centrale polacco dal Lechia Gdansk) e Josip Maganjc (attaccante croato dall’Hajduk Spalato).

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