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Albertosi: “Contro i Rangers la partita della vita. Nel 2004 ho rischiato di morire”
Le dichiarazioni dell’ex portiere viola tra ricordi e presente
L’ex portiere della Fiorentina, Enrico Albertosi si è raccontato a Gazzetta.it: “Esordio alla Fiorentina? Ero il vice di Giuliano Sarti, da lui ho imparato a giocare al limite dell’area, a fare il libero aggiunto. Con la Fiorentina credo d’aver disputato la partita della vita, a Glasgow, contro i Rangers, finale di andata della Coppa delle Coppe che poi vincemmo. Clima infernale, 2-0 per noi, parai tutto”.
PRESENTE. “Com’è la sua vita oggi? Bella e tranquilla, sono fortunato. Nel 2004 ho rischiato di morire di infarto. Ero all’ippodromo di Montecatini, avevo appena fatto una corsa. Stavo riguardando al monitor la gara, sono crollato a terra. Sono stati bravi con i primi soccorsi, mi hanno salvato la vita. I cavalli sono stati a lungo la mia passione, da allora non più. Vivo a Forte dei Marmi con mia moglie Betty, stiamo insieme da 50 anni. Ho 4 favolosi nipoti: Edoardo e Sofia studiano all’Università, poi ci sono i piccoli Emma, che gioca a tennis, e Tommaso: lui impazzisce per il calcio, ma non vuole che vada a vederlo, mi tocca nascondermi”.
PORTIERI ITALIANI. “Carnesecchi, un po’ mi ci rivedo. È spericolato, incosciente come si può esserlo da giovani. Io mi sono rotto due volte il setto nasale e ho perso quattro denti. Farà una grande carriera”.
MUTANDE. “Un’ultima cosa: ma è vero che lei aveva il vezzo di giocare senza le mutande? No, in realtà in campo le portavo sotto i calzoncini, era nella vita quotidiana che non le mettevo mai”.
