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Spifferi in difesa: intervento su mercato o avanti così? Testa al Genoa per non perdere punti

Sono passate più di 24 ore ma ancora brucia la sconfitta contro il Napoli. Il passaggio del turno poteva essere la ciliegina sulla torta a culminare un inizio dell’anno che fino ad adesso era stato quasi perfetto: tre vittorie consecutive (di cui la più importante contro la Juventus), il ritrovamento di una ‘quadra’ di gioco precisa che a tratti aveva ricordato la prima Fiorentina di Sousa e infine la decisione di Kalinic di respingere le avances cinesi.

E così, cala il sipario su uno dei tre obiettivi stagionali. Alt ai disfattismi però: la partita del San Paolo non è stato un vero e proprio passo indietro rispetto alle precedenti uscite. Se vogliamo usare un termine pugilistico, la Fiorentina esce sconfitta ai punti e non certo per decisione unanime. La differenza, come ha detto lo stesso Sousa nel post-partita, l’hanno fatta soprattutto i dettagli.

Un dettaglio soprattutto. Come se ce ne fosse stato bisogno, i 90′ di Napoli hanno confermato per l’ennesima volta la principale debolezza della formazione di Sousa: la difesa. L’invenzione di Sanchez centrale ha coperto solo parzialmente una falla evidente. Ma non è sufficiente. Troppo facile anche puntare il dito solo ed esclusivamente contro Tomovic. La realtà è che mancano delle vere alternative ai titolari. Soprattutto se si vuole competere con le squadre che indubbiamente superiori alla Fiorentina, come il Napoli.

La necessità sarebbe quindi quella di intervenire sul mercato. Per una seria alternativa e non un ‘tappabuchi’. Soprattutto quando uno dei titolari (e fino a poco tempo fa il perno della difesa viola) sta vivendo una situazione contrattuale come quella di Gonzalo Rodriguez. Staremo a vedere, ma la sensazione è che poco si muoverà già a gennaio.

Nel frattempo però il mercato non è immobile. Almeno in uscita. La notizia era ormai nell’aria da giorni ma oggi è diventata ufficiale: dopo quasi un anno esatto (369 giorni) Mauro Zarate termina la sua avventura a Firenze e passa al Watford di Mazzarri.

Un amore mai nato quello con Sousa (al contrario di quello dei tifosi), che lo ha sempre sfruttato poco. La Fiorentina non perde un titolare ma sicuramente il giocatore che più era capace di stravolgere in corso la gara. Proprio lo scarso feeling con il tecnico portoghese, nonostante le ottime prove regalate nel finale del 2016, lo hanno spinto lontano dalle rive dell’Arno. Il rimpianto è che forse, fosse stato più libero mentalmente di concentrarsi sulle questioni del campo, avrebbe potuto dare di più a Firenze. Come ha confermato ieri Freitas, verso la porta d’uscita è diretto anche Toledo. Mancano da definire solo i dettagli con il Las Palmas.

Adesso però testa solo a domenica. A Firenze arriva un avversario ostico come il Genoa che nel recupero della partita di andata aveva dato il via alla mini-crisi di fine anno dei viola. I punti persi per strada in campionato sono già troppi. Sousa e i suoi ragazzi devono dimostrare che, per quanto cruciale nella competizione, la partita di Napoli è stata solo un passo falso.

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