
Bella intervista del centrocampista colombiano della Fiorentina, che si racconta sulle pagine de La Gazzetta dello Sport in edicola stamani
La storia di Kevin Agudelo merita di essere raccontata fin dai primi passi. Quando quella che poi è diventata sua moglie gli regalò le scarpe da calcio. Lui non aveva i soldi per comprarle. «È una favola ed è stato un momento decisivo della mia carriera. Mi stavo allenando per giocare la prima partita da professionista. Purtroppo non avevo scarpe adatte. La mia fidanzata Isabella, pure lei calciatrice, mi prestò le sue con gioia e amore. Senza pensare che sarebbe andata lei in difficoltà. Grazie a questo gesto ho potuto disputare tante gare da professionista. Lei è un’attaccante, ha grande forza nelle gambe. Ora mi è vicina, cerca di sostenere la mia sfida. Ma le piacerebbe tornare a giocare a pallone».
I suoi campioni di riferimento?
«Ho sempre avuto un debole per Ronaldinho. Il suo calcio era gioia, spensieratezza. Classe straordinaria e grande concretezza. Mi è dispiaciuto molto quando è finito in carcere».
Un altro modello è Iniesta.
«Uno dei più forti di sempre. Intelligenza tattica fuori dal comune e tecnica straordinaria. Lui e Ronaldinho sono stati veri fenomeni non riesco a paragonarmi a loro».
Nella Fiorentina la immaginano da regista alla Pirlo.
«È un progetto che mi affascina. Poter giocare nel ruolo che ha fatto grande Pirlo. Ascoltando i consigli del mister spero di essere sulla strada giusta».
I suoi obiettivi?
«Sogno di giocare una coppa europea, speriamo di riuscirci presto con la Fiorentina».
Perché ha scelto l’offerta del club viola?
«Perché la Fiorentina è una società importante, con grandi ambizioni. Per un giovane è la vetrina migliore. Ho detto immediatamente sì».
Ha una grande ammirazione per James Rodriguez.
«È un altro dei miei idoli. Mi piacerebbe avere qualcosa in comune con lui».
La nazionale è un obiettivo.
«Spero di meritarmi questo onore. La Fiorentina può aprirmi le porte dei Cafeteros».
Cosa l’ha colpita del presidente Commisso?
«Ha una carica incredibile. Ci fa sentire la sua vicinanza».
E di Iachini?
«Mi ha fatto debuttare a Torino con la Juve. È molto attento ai nostri movimenti, ci sprona dal primo all’ultimo minuto in allenamento e in partita».
La sua impressione su Firenze?
«Trasmette emozioni forti. Il Duomo, Santa Croce, piazza Signoria: voglio vederle nei minimi dettagli».
Cosa le piace di Castrovilli e Chiesa?
«Sono giovani eppure hanno già dimostrato tanto. Federico riesce a fare degli strappi impressionanti».
I giocatori che più l’hanno impressionata in serie A?
«Ribery, Chiesa e Castrovilli poi, CR7, Ibra, Lukaku».
Ha un grande legame con la mamma Monica Adriana.
«Quando ho festeggiato il mio primo compleanno dopo aver giocato poche partite da professionista le chiesi come regalo quello di “aiutarmi” a fare un gol. Quella sera fui il migliore in campo e tre giorni dopo segnai la mia prima rete. Non fu merito mio, ma di Dio che mi fece realizzare quel sogno attraverso le preghiere di mia mamma».

Di
Redazione LaViola.it