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Aglietti a VI.IT: “Il Verona ha messo in difficoltà chiunque. Chiesa è un esterno. Castrovilli? In passato lo avevo chiesto ma…”

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Intervista all’ex allenatore dell’Hellas in vista della prossima partita di campionato che vedrà i viola di Montella impegnati al Bentegodi

Nel finale della scorsa stagione è subentrato a Fabio Grosso sulla panchina del Verona, riuscendo nell’impresa di riportare gli scaligeri in Serie A. Un mese intenso iniziato il 4 maggio al Tombolato con la sconfitta per 3-0 con il Cittadella e culminato con la finale di ritorno dei Playoff proprio contro la squadra allenata da Venturato, alla quale ha rifilato un 3-0 al Bentegodi dopo la sconfitta 2-0 all’andata. Quando tutto sembrava portare alla riconferma, la dirigenza gialloblù ha deciso di affidare la panchina a Ivan Juric. Alfredo Aglietti, allenatore toscano nato a San Giovanni Valdarno, ha parlato in esclusiva a LaViola.it in vista della prossima partita che vedrà i viola impegnati al Bentegodi proprio contro i gialloblù:

Da toscano come ha visto l’arrivo di Commisso nel calcio italiano e nella realtà di Firenze?

Commisso ha portato grande entusiasmo. È un presidente passionale ed era quello di cui aveva bisogno Firenze. Adesso c’è grande entusiasmo e la gente sicuramente si aspetta tanto”.

Che idea si è fatto sulla Fiorentina dopo un inizio di stagione altalenante?

“Un’ottima squadra composta da tanti giovani e quindi ci vuole del tempo, però ha dimostrato di poter competere con tutte le squadre. Ha fatto ottime prestazioni e ha alternato grandi risultati a partite magari meno belle, ma credo che piano piano si possa togliere delle soddisfazioni”.

C’è un giocatore della Fiorentina che l’ha sorpresa?

“Castrovilli sta facendo qualcosa di straordinario, ma non è una sorpresa per me perché io lo avevo già affrontato svariate volte in Serie B e ne conoscevo e ne apprezzavo le  qualità. Più di una volta ne avevo parlato con le società per provare ad acquistarlo, senza tuttavia riuscirci. È un ragazzo che ha grandi qualità e avrà un grande futuro”.

Da ex attaccante come vede l’attacco della Fiorentina?

“Boateng negli ultimi anni ha sempre preferito giocare da falso nueve e lo stesso Vlahovic è un attaccante di grande prospettiva, come ha dimostrato con i due gol segnati al Cagliari di pregevole fattura. Credo che in questo momento la Fiorentina abbia fatto le migliori prestazioni senza punti di riferimento in avanti, con Chiesa e Ribery. Andare a stravolgere qualcosa che funziona prima di provare un qualcosa che è ancora da rodare, forse in questo momento sarebbe un po’ prematuro. Fermo restando che un attaccante centrale permetterebbe a Chiesa di giocare nel ruolo che ama di più, cioè quello di esterno. Ci sono svariate soluzioni. Vincenzo è bravo e credo che le stia valutando, ma credo che ci voglia un po’ di tempo, anche se il materiale c’è”.

Quindi Chiesa lo vedrebbe meglio sulla fascia?

Chiesa è un esterno, poi che possa giocare in un 3-5-2 a tutta fascia o in un 4-4-2 o un 4-3-3, per me resta un giocatore che deve puntare l’avversario e non giocare spalle alla porta. La sua grande qualità è nell’uno contro uno, in cui riesce veramente a creare sempre qualcosa di importante. Quando ha giocato da centravanti ha fatto bene, anche se forse ci si aspetterebbe qualche gol in più sia da esterno che da attaccante. Su questo aspetto dovrebbe migliorare perché ha tutte le qualità per farlo e lo completerebbe”.

Montella al Bentegodi dovrà fare a meno di Pulgar e Castrovilli…

“Il Verona in questo momento sta molto bene e forse meriterebbe anche qualche punto in più. Una squadra che ha messo in difficoltà tutti. La Fiorentina avrà vita dura a Verona e senza Castrovilli e Pulgar in questo momento può essere una situazione di difficile gestione: sono due giocatori che hanno sempre giocato e che hanno dimostrato grande affidabilità. Sarà una grande opportunità per giocatori come Cristoforo e Zurkowski, che avranno sicuramente grandi motivazioni, così come le dovrà avere il resto della squadra dopo la sconfitta con il Cagliari”.

Però rientrerà Ribery…

“Ribery è un campione, nonostante l’età fa ancora la differenza. Quando c’è, tutti i compagni si sentono più sicuri e nei momenti di difficoltà si appoggiano a lui. Sa gestire i momenti della partita ed è chiaro che la sua assenza si è fatta sentire e il suo ritorno sarà importante”.

Lo scorso anno lei è subentrato nelle ultime giornate di campionato e è riuscito a riportare l’Hellas in Serie A: si aspettava una riconferma?

È passato tanto tempo e ora bisogna guardare al futuro. Ovvio che me l’aspettassi però ora ho voglia di ripartire da un progetto importante che mi possa permettere di avere quelle soddisfazioni avute la scorsa stagione a Verona”.

Si aspettava un rendimento così positivo da parte della squadra di Juric?

La squadra, a parte per Faraoni, Silvestri e Zaccagni, poi è stata completamente rivoluzionata. Juric si è affidato a giocatori che conosceva come Lazovic e altri giocatori che avevano giocato nel Genoa e la società glielo ha permesso: questo è sicuramente un aspetto positivo perché ha permesso di plasmare la squadra con le sue idee e i risultati si stanno vedendo”.

Sotto la sua guida Di Carmine aveva fatto molto bene, mentre adesso sta attraversando un periodo difficile: dall’esterno come commenta questa situazione?

È sempre difficile dare una spiegazione sul perché Di Carmine giochi poco. Il Verona gioca con una sola punta, e quindi a volte ha giocato Salcedo, altre Stepinski o lo stesso Di Carmine. Di Carmine si è dimostrato un giocatore importante. A Firenze lo conoscono perché è cresciuto nella Fiorentina e io lo conosco benissimo perché con me ha fatto bene sia a Chiavari che lo scorso anno a Verona. La Serie A richiede altre cose, ma credo che possa ritagliarsi uno spazio perché ha qualità importanti ed è un professionista serio. Nei momenti di difficoltà riesce sempre a farsi trovare pronto e mi auguro che riesca a trovare le soddisfazioni che merita”.

Tra le rivelazioni del Verona di questa stagione c’è Kumbulla…

“È una domanda che non dovreste fare a me perché l’ho avuto a disposizione per un allenamento perché poi si è infortunato. Lo conoscevo poco e non ho avuto neanche modo di approfondire la sua conoscenza. Sta facendo molto bene ed è forse la sorpresa più importante dell’Hellas sia come ruolo, che per età e personalità. È chiaro che i giocatori fanno la fortuna degli allenatori, ma anche viceversa perché magari danno fiducia incondizionata e loro lo ripagano alla grande. Sono contento per lui e la società che adesso si ritrova un giocatore sul quale fare mercato. Ora deve continuare così, senza alzare troppo la cresta. Come ragazzo mi sembrava molto inquadrato ed educato, un professionista serio e quindi non credo ci sia questo pericolo”.

Lei invece ha avuto qualche proposta?

Dopo la promozione col Verona cerco una squadra che mi possa dare le stesse soddisfazioni, a prescindere da quale possa essere la situazione. Mi piacerebbe non voglio sbagliare la scelta perché vorrei dare continuità ai risultati ottenuti lo scorso anno. Non ho avuto la possibilità di giocarmi la Serie A col Verona e spero di avere presto un’occasione per magari disputare la Serie A, dopo tanti anni di Serie B credo di essere pronto. Spero che mi verrà data questa opportunità, come è stata data a tanti altri”.

 

 

 

 

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