L’autorità garante nelle comunicazioni in Commissione di vigilanza alla Camera ha parlato dei disservizi di Dazn. Problemi anche su Infinity
Sull’edizione nazionale di Repubblica si parla dei problemi di Dazn nelle prime giornate di campionato. Ma disservizi sono arrivati anche su Infinity, la piattaforma streaming di Mediaset al debutto in Champions, con tanti tifosi o appassionati che non sono riusciti a vedere le partite martedì: l’azienda si è scusata subito con un tweet per i disservizi «nonostante il problema non sia stato causato da noi. Abbiamo deciso di prolungare a tutti di 15 giorni la scadenza del mese di fatturazione di Infinity+».
QUALITA’. Un “ristoro” che non risolve i problemi. La qualità delle immagini non sempre è all’altezza del servizio richiesto, le interruzioni continuano e con queste le lamentele degli utenti. «Dazn aveva adottato a scopo prudenziale una riduzione dell’utilizzo massimo della banda di oltre il 50%, ma ha dovuto eliminarla su richiesta della Lega Serie A». Ne ha parlato ieri in Commissione di vigilanza alla Camera Giacomo Lasorella, presidente di Agcom, l’autorità garante nelle comunicazioni. «La rete ha tenuto — ha detto — il problema è la qualità del servizio. Serve uno standard di qualità e verificare se c’è la possibilità di utilizzare un meccanismo alternativo per le zone in cui la rete non arriva e non ce la fa».
LA GUERRA DEI DATI. Ma c’è anche la guerra sui dati di ascolto. Dazn ieri ha comunicato in una conferenza web i dati della terza giornata: 1 milione e 622 mila italiani collegati per Napoli-Juve, oltre 1,3 milioni per Milan-Lazio, ascolti in linea con i dati della scorsa stagione. Il problema però è il rilevamento: da dove vengono questi dati? «È un sistema trasparente, ma perfettibile», ha ammesso il Vp Media di Dazn Andrea Cerasoli. I dati di Dazn sommano tv e web ma i soli ascolti televisivi — quindi senza supporti come smartphone — sono più alti del 38% rispetto ai rilevamenti di Auditel. Una forbice che evidenzia le differenze nella metodologia. Chi ha ragione? Dazn ha scelto come certificatore Nielsen, società privata. E intorno a questa scelta ruota la partita.
PROVVEDIMENTI. Ieri l’Agcom ha ribadito l’importanza di evitare una sovrapposizione di metriche differenti, visto che dai dati di ascolto dipendono gli introiti pubblicitari (ma anche, e non è un dettaglio, l’8% della distribuzione dei diritti tv alle squadre di Serie A). E gli investitori già lamentano la scarsa attendibilità di quei dati. Anche Agcom non ha informazioni ufficiali sulla metodologia di raccolta dei dati di Dazn e Nielsen e avvisa: «Auspichiamo che Dazn si conformi, se non accade adotteremo i provvedimenti che l’ordinamento garantisce».

Di
Redazione LaViola.it