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Il monito di Andrea Della Valle alla squadra è arrivato poco dopo l’ora di pranzo. Blitz a sorpresa per il Patron viola a Firenze. Il messaggio, diffuso poi dalla Fiorentina, è stato chiaro: Firenze merita più impegno, il campionato non è finito. Più o meno il discorso fatto alla squadra ha espresso questi concetti. Il ko interno contro il Sassuolo non è andato giù, come del resto non sono stati digeriti altri risultati recenti. Il Della Valle pensiero è sotto gli occhi di tutti: la Fiorentina non sarà una squadra completa e forte in ogni ruolo, ma i valori tecnici impongono una classifica migliore del dodicesimo posto attuale.
E’ per questo motivo che spesso si torna a parlare della classifica di qualche mese fa, quando la Fiorentina non sembrava chissà quale corazzata, ma almeno duellava da vicino con Torino, Atalanta e Sampdoria, squadre citate dall’allora tecnico Pioli come rivali nella corsa (poco esaltante) al settimo posto. Da lì in avanti le cose sono precipitate e adesso la Fiorentina si è vista sorpassare anche da Sassuolo e Cagliari e deve rintuzzare gli attacchi della Spal. Inaccettabile, anche per chi sa di aver commesso errori evidenti nell’impostazione di questo nuovo ciclo, almeno a livello sportivo.
All’orizzonte la sfida con l’Empoli, ma a tenere banco è soprattutto il futuro. La Fiorentina ha fatto intendere, dapprima, che la sconfitta contro il Sassuolo avrebbe avuto delle conseguenze, salvo poi far sapere di aver deciso di non comunicare decisioni fino al termine della stagione. La riunione del 1° maggio, che probabilmente ha visto soltanto un giro di telefonate, non ha sciolto le riserve, così come il blitz di ieri di Andrea Della Valle, che si è voluto concentrare quasi esclusivamente sulla squadra.
Al centro di quasi ogni dibattito c’è la posizione di Pantaleo Corvino. Impossibile, ad oggi, immaginare il suo futuro. Gli scenari sono diversi, opposti fra loro. Ad oggi prevale la linea della conferma, anche se il suo lavoro dovrebbe interfacciarsi in modo decisivo con le idee di Montella, che sarà davvero l’uomo al centro del villaggio. I due dovrebbero venirsi incontro su tanti aspetti smussando le spigolature dei propri caratteri e delle proprie idee calcistiche. Difficile, ma non impossibile. E’ la soluzione per la quale spinge la proprietà.
L’altra ipotesi è che sia lo stesso Corvino a farsi da parte, stanco di fare da parafulmine ad ogni situazione. Ipotesi un po’ meno calda, ma senz’altro praticabile. Da vedere, nel caso, se con un’uscita di scena definitiva o con un ruolo totalmente dedicato al Settore Giovanile. Scenari, questi, che prenderanno corpo nell’ultima settimana di maggio, mentre impazza il toto nome sul possibile successore del dg viola. Da Ripa a Marino, tutte le candidature sono rispettabili, ma ad oggi è impossibile disegnare un futuro chiaro.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														
Di
Alessandro Latini