Connect with us

News

Adeus Paulo… L’uomo che fece sognare Firenze, salvo poi portare alla guerra civile

Paulo Sousa, ultimo atto. Tra 24 ore il portoghese sarà altrove. Chissà se deciderà davvero di svelare al popolo viola ciò che davvero è successo. Dalla “settimana più difficile della sua carriera” nei primi del suo incarico gigliato, alla tensione mai pubblicamente ammessa con Suarez, passando per le gestioni di Pepito, l’ormai mitologico mercato di gennaio 2016, le omelette, la cena con i russi prima di Empoli, le dimissioni presentate e poi respinte, il rapporto con Pradè, ed altre mille questioni che hanno caratterizzato il suo biennio a Firenze.

Un biennio che volge al termine. Con l’unico obiettivo di tenere dietro in classifica l’Inter, magra consolazione per chi continua a parlare di bilanci e sforzi economici, salvo mai parlare di pallone. In una settimana che ha più il sapore della guerra civile e che troverà sugli spalti del Franchi, per i pochi che domenica sera ci saranno, l’epilogo prima di una lunga estate caldissima e che arriva, per fortuna, ad interrompere questo scontro annunciato interno alla tifoseria. Molto è imputabile a chi la Fiorentina la dirige. Ma altrettanto è anche imputabile allo stesso Sousa. Che fin dal primo giorno ha avuto il merito di riportare entusiasmo in una tifoseria scettica, che si è trovata a sognare lo scudetto e giorni di gloria, salvo poi riuscire a mettere costantemente in cattiva luce l’operato della società. Che per carità, c’è stato. È innegabile e sotto gli occhi di tutti. Ma allo stesso tempo, Sousa non ha mai fatto niente per impedire la creazione di tensioni e polemiche che non potevano trovare altro epilogo se non quello a cui stiamo assistendo in città. Anzi.

Ed ecco arrivare l’ultimo atto. Del quale non importa granché a nessuno, se non per l’aspetto ambientale che farà di Fiorentina-Pescara un evento all’interno dell’evento. Assisteremo ancora alle scene viste contro la Lazio? Fazioni di tifo che contestano ed altre che contestano chi contestano? Molto probabile. Sicuramente ci saranno ampi spazi vuoti, che probabilmente contribuiranno ad amplificare il pensiero e le urla di chi della gestione Della Valle non ne può più. A maggior ragione dopo il passo indietro di ADV, che praticamente non si è capito cosa comporterà, se non una minor presenza e maggior autorità demandata a Cognigni e Corvino, oltre che Salica ed Antognoni, ma che sicuramente porterà la parte di tifo contraria alla contestazione ad imputare alla parte che forse con parole ed offese è andata un po’ lunga ancor maggiori colpe.

E la ripartenza? Se prima c’era scetticismo, adesso ancor di più. Forse Sousa potrebbe anche stare in silenzio dopo Fiorentina-Pescara senza dover per forza dare spiegazioni o giustificazioni di sorta. Ne gioverebbe il clima di guerra civile che si è creato intorno a quella che fino a pochi anni fa era una delle tifoserie più calde che c’erano in Italia. E che adesso, si trova a vivere un momento di spaccatura epocale.  Rottura che non sarà semplice da risanare. Ma una cosa è certa: senza unità la Fiorentina non potrà mai riuscire a colmare un gap che da sempre esiste con altre realtà. Della Valle o meno al comando. Autofinanziamento o meno in vigore. Corvino o meno a fare il mercato. Unità che al momento è cosa ben lontana dal poter essere anche solo immaginata. Intanto finisce l’era Sousa. Lui che con il suo modo di fare aveva acceso Firenze, salvo poi farla implodere insieme a chi in settimana ha pensato bene di gettare altra benzina sul fuoco. In bocca al lupo, Fiorentina. Ne hai bisogno.

120 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

120 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

120
0
Lascia un commento!x