News

Addio corsa all’Europa, ora battere il Borussa M. per non chiudere la stagione a febbraio. Sousa paga per tutti

Published on

Se non è un addio ai sogni di Europa League poco ci manca. Almeno attraverso la Serie A. La sconfitta di Milano contro il Milan dell’ex Montella in qualche maniera ha chiuso a febbraio il campionato della Fiorentina, che adesso cercherà di rimanere aggrappata più possibile alla competizione europea, iniziando giovedì a eliminare il Borussia Mönchengladbach.

Certo, la matematica dice che ancora tutto è in gioco, che tutto può ancora accadere. Ma la Fiorentina si ritrova a 13 giornate dal termine con 7-8 punti (a seconda dell’ultima posizione utile per l’accesso in Europa League) da recuperare. E visto il campionato altalenante, discontinuo, di Borja Valero e compagni, l’impresa diventa ardua. Difficilissima.

Probabilmente da San Siro la Fiorentina avrebbe anche meritato di uscire con un punto per quanto fatto soprattutto nella ripresa, ma gli errori commessi in difesa, e non solo, sono stati pagati a caro prezzo. Sicuramente Sousa sarà attaccato frontalmente per le scelte tattiche prese, decidendo di tornare alla difesa a quattro (in fase difensiva, di non possesso palla) schierando sempre un centrocampista a destra (Sanchez) e un terzino sinistro (Salcedo) a destra. Questo per contrastare Suso, opponendogli un giocatore che in fase di uscita potesse andare ad accentrarsi col piede naturale. Purtroppo l’esperimento non è riuscito, o almeno solo in parte. La domanda da farsi, però, è: Sousa aveva giocatori migliori da mettere in quei ruoli? Secondo alcuni sì (Tomovic, Maxi Olivera, Milic), secondo altri no.

Semmai, visto che con Kalinic era il miglior giocatore in campo a San Siro, la sostituzione di Chiesa con Tello è stata improduttiva. Il tutto senza dimenticare che ci sono giocatori come Ilicic che ormai sono diventati inefficaci. Le possibilità sono state concesse e quest’anno sono state più le volte che ha fallito che quelle dove è stato protagonista. E pensare che Firenze e la Fiorentina sono quattro anni che stanno ancora aspettando di vedere il vero Ilicic.

Tatticamente, poi, alla Fiorentina manca un giocatore che si inserisca dentro l’area di rigore, che concretizzi, finalizzi. La Fiorentina ha il solo Kalinic che oltre ai gol deve fare un gran lavoro per la squadra in tutta la metà campo avversaria. Vero mancava Bernardeschi, ma manca una vera seconda punta. Davanti a questa situazione non si può nemmeno pretendere che Kalinic possa essere sempre incisivo e determinante. Ecco che così mancano i gol di una seconda punta, mancano i gol dei centrocampisti.

A proposito di Sousa. È ormai evidente a tutti che a fine stagione ci sarà la separazione, nonostante il presidente Cognigni la settimana scorsa avesse sottolineato che il futuro del tecnico portoghese era legata ai risultati. Tra cinque mesi scadrà il suo contratto e Pantaleo Corvino, che ammirava Paulo Sousa prima del suo ritorno a Firenze, non ha nessuna intenzione di esercitare l’opzione per il rinnovo del contratto. Mentre c’è chi sogna l’arrivo di Sarri (Corvino ci avrebbe già provato), ma c’è da domandarsi perché passare dalla Champions League a progetti probabilmente meno ambiziosi come quelli della Fiorentina (c’è chi dice anche che caratterialmente non andrebbe d’accordo coi Della Valle) o quello di Spalletti (stesso discorso fatto per Sarri, aggiungendo che hanno poi entrambi stipendi che vanno oltre quelli previsti dalla società viola), la rosa dei papabili sostituti sembra essersi ristretta a Giampaolo, Semplici e Maran.

Giovedì la Fiorentina torna in campo. La gara di ritorno contro il Borussia Mönchengladbach è il crocevia della stagione: eliminare i tedeschi vorrebbe dire andare avanti in Europa sapendo bene che nelle gare di andata e ritorno tutto può sempre accadere, anche contro avversari forti; in caso contrario, l’eliminazione della Fiorentina vorrebbe anche dire fine della stagione con quattro mesi di anticipo.

234 Comments

Popular Posts

Exit mobile version