In casa viola sono i giorni degli addii. Alcuni silenziosi, altri piuttosto chiacchierati. E chi ha aperto bocca non è stato tenero nei confronti di Paulo Sousa. O quantomeno con il suo modo di rapportarsi a livello personale. Andiamo con ordine. Le parole che da martedì sta ripetendo Vincenzo Guerini hanno fatto rumore: “Sousa non mi ha mai fatto avvicinare al centro sportivo e non è mai venuto a spiegarmi i motivi in faccia. Ha mandato Roberto Ripa a comunicarmi la decisione”. Guerini si è tolto una serie di macigni dalle scarpe. Dal rapporto idilliaco e confidenziale con Montella il cambiamento è stato radicale. All’inizio è uscito dai radar della prima squadra, poi è stato accomodato alla porta avendo il contratto in scadenza. Non sta a noi stabilire l’utilità o meno dell’ex viola nell’organigramma societario, ma non possiamo fare a meno di notare come non si sia creato alcun tipo di rapporto personale con l’allenatore. Anzi.
Anche perché, il giorno dopo (ovvero ieri), Sousa ha ricevuto le stesse identiche parole da Manuel Pasqual. L’ex capitano ha lasciato da signore dopo undici anni, ma qualche sassolino se lo è levato pure lui: “Quando mi è stata tolta la fascia di capitano Sousa non mi ha detto niente. E sicuramente la decisione è stata sua. Mi sarebbe piaciuto avere una spiegazione in faccia. Credevo di avere le qualità per rappresentare la Fiorentina”. Altra bordata, diretta al Sousa uomo e non all’allenatore. Si entra in un campo minato. Difficile da analizzare dall’esterno. Però, i due episodi, lasciano spazio ad interpretazioni. Il tutto in attesa, ovviamente, della replica del tecnico, che certamente sarà sollecitato sulle due questioni non appena tornerà dalle vacanze. Fino a qui abbiamo ascoltato le versioni di Guerini e Pasqual. E’ giusto attendere anche quella di Sousa per trarre le conclusioni.
Quel che possiamo fare, ad oggi, è sicuramente sottolineare come Paulo Sousa sia sempre molto attento ai rapporti personali con i giocatori e con tutto l’ambiente. Fin dal ritiro di Moena si è dimostrato aperto e disponibile nei confronti dei tifosi. Ma anche della squadra e di tutti quanti ruotano intorno al mondo viola. Detto questo, quando qualcuno sbaglia, difficilmente rientra nelle grazie del tecnico. Non possiamo sapere se con Guerini e Pasqual ci sia stato qualche screzio, ma l’esempio Sepe è lì a testimoniare che Sousa è un allenatore (ed un uomo) che difficilmente torna sui propri passi. Il portiere napoletano, se fosse stato per la società, dopo un periodo fuori rosa sarebbe tornato a ricoprire il suo ruolo di vice Tatarusanu. Sousa invece non ne ha voluto sapere e lo ha lasciato ai margini fino al termine della stagione.
Il tecnico ha lasciato Firenze ed è partito per le meritate vacanze. Ma in città si continua a parlare di lui. Più dell’uomo che dell’allenatore. Il mondo del calcio è così, non perdona niente. In attesa di una replica da parte sua. Che sicuramente arriverà.
Iscriviti
Login
0 Commenti
Di
Redazione LaViola.it