Una corsia da (troppo) tempo senza padrone quella mancina della Fiorentina. Tra adattati e flop, Dalbert potrebbe restare. Ma basta?
Lontani i tempi del ballottaggio tra Marcos Alonso e Manuel Pasqual. Da quando lo spagnolo è volato in Premier e l’ex capitano ha lasciato Firenze, la corsia sinistra della Fiorentina, non ha più avuto un padrone. Qualcuno c’è pure stato, ma non sempre all’altezza. Anzi.
DA MAXI A DALBERT. Andò a pescare in Sud America Corvino per rimpiazzare Alonso, prendendo Maxi Olivera per 2.5 milioni dal Penarol. Poi fu la volta di Hrvoje Milic, preso per 1 milione dall’Hajduk Spalato. Quindi di Cristiano Biraghi, preso per altri 2.5 milioni. Nel frattempo sono arrivati anche David Hancko, per 3.5 milioni dallo Zlina, e Aleksa Terzic dalla Stella Rossa per altri 1.5 milioni. In quella casella di campo sono stati provati anche Kevin Diks, pagato 2.8 milioni, Gilberto, pagato altri 2 milioni. E adesso c’è Dalbert, preso dall’Inter in prestito secco nell’ambito dell’operazione Biraghi. La corsia mancina della Fiorentina 2019-20 è stata quasi sempre sua.
MEDIA VOTO. 4 assist messi a referto dal brasiliano in questa Serie A, ma prestazioni positive che si possono contare sulle dita di una mano. La media voto di Dalbert parla chiaro:
Biraghi, suo predecessore, l’anno prima a Firenze aveva avuto lo stesso rendimento, migliorato di poco quest’anno all’Inter:
ADATTATI. Non è, dunque, un caso se sulla sinistra negli ultimi tempi Iachini ha preferito far giocare Lirola contromano, a volte anche Venuti, mentre Montella a inizio anno ha provato anche il giovane Luca Ranieri. E lì ci ha giocato pure Caceres, oltre a Igor. Tutti, chi più chi meno, adattati. Nessuno, tuttavia, in grado di spingere in modo convincente da quella parte, e con limiti evidenti in fase difensiva. Il rigore regalato a Roma e l’errore da cui è nato il gol del momentaneo pareggio della Spal a Ferrara portano la firma di Lirola, mentre Igor ha dimostrato di avere caratteristiche più da centrale che da esterno, giusto per fare alcuni esempi.
REBUS. Il futuro della corsia mancina della Fiorentina resta al momento ancora un rebus. Nonostante l’annata tutt’altro che positiva, la volontà degli uomini di mercato viola sembra orientata alla conferma di Dalbert. Ancora in prestito, con conferma del prestito di Biraghi in nerazzurro. Inter permettendo. Perché l’interesse dei nerazzurri per i vari Emerson Palmieri e Alonso stesso ci sono sempre. E Biraghi è finito dietro a Young nelle scelte di Conte. L’Inter, vorrebbe inserire un obbligo di riscatto da parte della Fiorentina per Dalbert. Elemento che non piace molto al club viola. La conferma di Iachini ha risolto il nodo allenatore. Un nuovo tecnico avrebbe potuto avere altre esigenze, anche tattiche.
NOMI. Che qualcosa (possibilmente bene) vada fatto, su quella fascia, è tuttavia evidente. E da qui la lunga lista di nomi accostati alla Fiorentina nelle ultime settimane. Da Ghoulam, fuori dalla lista Champions del Napoli e in uscita dal club azzurro a Domenico Criscito, ad un passo dalla Fiorentina a gennaio con dietrofront dello stesso capitano del Genoa per volontà dello stesso calciatore di rimanere in rossoblu. Passando per Ansaldi del Toro o Fares della Spal, su cui però la Lazio si è inserita in maniera prepotente nelle ultime ore tanto dall’essere ad un passo dal passaggio in biancoceleste, fino a Ghiglione e Dell’Orco, nomi che di certo non scaldano a differenza di Spinazzola.
NO GARANZIE. Hancko, invece, è stato confermato in prestito allo Sparta Praga. Terzic partirà. Ranieri rientrerà, per ripartire ancora in prestito. Di milioni di euro, in questi ultimi anni, ne sono già stati gettati alle ortiche parecchi. Per calciatori, peraltro, che non si sono rivelati da Fiorentina. E quella corsia mancina, ad oggi, è ancora senza padrone. E da troppo tempo. Adesso è il momento di trovarlo. La conferma (eventuale) di Dalbert non darebbe certamente garanzie.
Di
Gianluca Bigiotti