Il caso di presunto razzismo tra Acerbi e Juan Jesus continua a tener banco. Oggi dovrebbero arrivare le risposte
L’attesa è enorme. La decisione sul caso Acerbi-Juan Jesus sta tenendo sulle spine non solo i protagonisti e i club di questa che – da qualsiasi punto di vista la si guardi – appare una storiaccia di cui il calcio italiano avrebbe fatto volentieri a meno, scrive la Gazzetta Dello Sport. La risposta è attesa nella giornata di oggi, ma non è escluso che possa servire un minimo di tempo in più.
Il Giudice ha visionato con la massima attenzione le testimonianze di Juan Jesus e Acerbi, raccolte in quest’ordine lo scorso venerdì da Chinè. I due non hanno fatto mezzo passo indietro rispetto a quando detto nei giorni precedenti.
STANGATA. Una prova che accertasse la matrice razzista delle parole di Acerbi non lascerebbe alcun dubbio al Giudice sportivo, che a quel punto infliggerebbe quelle «almeno dieci» giornate di squalifica previste dall’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva. Ma va ricordato che in casi simili, proprio per il peso morale, sociale e politico del tema al centro della discussione, è spesso bastata la presunzione di colpevolezza per arrivare a una stangata. È vero, la possibilità che il Giudice possa virare sull’art. 39, quello sulla condotta gravemente antisportiva che prevede una sanzione più ridotta (due giornate che potrebbero arrivare a 4-5 con eventuali aggravanti), esiste, ma i precedenti – soprattutto quelli più recenti – fanno pensare a una soluzione più severa. Gli ultimi tra casi dal 2020 in poi, tra Serie B e Lega Pro, non hanno mai portato a meno di dieci giornate di squalifica, anche in assenza di prove che certificassero il gesto razzista. E se così fosse, il futuro di Francesco Acerbi all’Inter si complicherebbe parecchio: il club non ha alcune intenzione di essere in alcun modo collegato al termine «razzismo». E se stangata davvero sarà, il club ha già pensato tutte le mosse per scaricare il suo giocatore.
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Redazione LaViola.it