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‘Accordo con Ramadani’: la tesi dei Della Valle e la minaccia di azioni legali. Pereira…

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L’articolo del New York Times ha fatto discutere, l’ex proprietà della Fiorentina è tornata a farsi sentire. Ecco la ricostruzione de La Nazione

La fonte è quella del «New York Times», che insieme a un indiscusso prestigio può vantare anche l’anticipazione sulla vendita della Fiorentina a Commisso: giornale informatissimo sulle vicende viola che arrivano dagli Usa, con evidente credito all’interno della cerchia vicina a Rocco. E siccome proprio il NYT ha pubblicato la notizia di un precedente accordo fra l’ex proprietà viola e l’agente Ramadani per individuare le condizioni di mercato eventualmente funzionali alla cessione di cinque giocatori, fra i quali Milenkovic e Vlahovic, il retroscena è stato largamente ripreso. Il punto è: era stato informato Commisso un anno fa, durante la settimana di closing a Milano, di questo accordo? Per chiarezza, scrive La Nazione, va detto che non avrebbe avuto l’obbligo di rispettarlo, una volta divenuto nuovo proprietario, potendo gestire in completa autonomia la disponibilità dei propri tesserati.

LA POSIZIONE DEI DELLA VALLE. Osservazione ulteriore: la notizia pubblicata dal NYT in un momento non semplicissimo per l’attuale Fiorentina, è stata capace di catturare l’attenzione di molti tifosi ancora maldisposti verso la proprietà Della Valle. Che ieri sera, con un comunicato del proprio ufficio stampa, hanno interrotto un lungo silenzio minacciando azioni legali (LEGGI QUI). La tesi è che i legali e i consulenti che hanno partecipato alla trattativa erano numerosissimi (una trentina) e secondo i Della Valle hanno avuto la possibilità di visionare ogni documento, compreso quello riguardante l’accordo con Ramadani. Il concetto della «sorpresa successiva» fatto trasparire ieri non è tollerabile per i DV, da qui il mandato ai legali che avranno il compito di valutare eventuali azioni di regia dietro la diffusione della notizia.

PEREIRA. Nella ricostruzione del NYT si sostiene anche che la persona che ha firmato l’accordo con Ramadani sarebbe stato Pedro Pereira, ma da quanto risulta questa figura dirigenziale – inserita per un periodo nei quadri viola – non avrebbe avuto poteri di firma per ratificare un simile patto. Molti gli aspetti da chiarire, con una certezza, conclude La Nazione: dopo mesi di silenzio i Della Valle non sono disposti ad accettare ambiguità dopo la cessione-lampo della Fiorentina a Commisso.

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