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Abodi: “Giustizia sportiva è un problema, serve una riforma. Stadi? Impegno profondo per Euro2032”

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Il ministro per lo Sport e i Giovani Abodi è tornato sul tema della giustizia sportiva e sugli stadi, con l’obiettivo di lavorare per Euro2032

La stretta attualità, non solo calcistica, ci pone di fronte al problema della giustizia sportiva. Qualunque riforma non potrà essere promossa da noi, ma dovrà corrispondere a una riforma più grande. La cronaca di questi mesi ci pone di fronte all’esigenza di rendere la giustizia sportiva più trasparente e credibile. La tempestività deve collimare con la regolarità: se penso a un campionato, non solo di calcio, quello che succede si riverbera su tutta la competizione. Va contemperata l’esigenza di tempestività con la regolarità del campionato, tanto più se l’oggetto del giudizio non è il campionato in corso ma quello precedente“. Lo ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, intervenuto durante l’evento “Il Foglio a San Siro” organizzato da Il Foglio.

Stadi? “La cosa più importante è fare inventario degli strumenti a disposizione, le risorse finanziarie ci sono e serve capire come scaricarle a terra. Abbiamo strumenti che devono essere raffinati ulteriormente, il calcio ha come obiettivo Euro 2032 per cui abbiamo costituito un comitato molto operativo che deve contribuire a rendere credibile il dossier Figc. Sono presenti sei ministri, per capire il senso di responsabilità. Ritengo che sia un Europeo tagliato sulle nostre esigenze, sarà organizzato tra nove anni mentre la sede verrà decisa tra pochi mesi e avremo tutto il tempo per migliorare. Mi auguro che la UEFA, riconoscendoci come un grande paese, ci riconosca anche l’importanza di organizzare questo evento vista la necessità di ammodernamento e recupero stadi. Impegno va in questa direzione per i 10 stadi del dossier più Palermo, nel caso si passi da 24 a 32 squadra. C’è una cabina regia che riguarderà poi tutto il sistema professionistico, c’è bisogno di una spinta, lavoreremo anche su un fondo immobiliare per gli stadi che faciliti trasformazione di beni pubblici che vanno valorizzati”. Così riporta Calcio e Finanza.

 

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