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Mantenere l’equilibrio o inserire una punta? Fiorentina destinata a cambiare, ma con la Lazio prevalgono le certezze
Col 3-5-2 e l’attacco leggero la Fiorentina ha trovato equilibrio, ma con le piccole soffre la mancanza di una punta. Montella chiamato a scelte non semplici
Luci e ombre nel pareggio a reti bianche della Fiorentina in casa del Brescia. Pareggio che ha arrestato la marcia di vittorie consecutive, ferma a tre, ma non quella dei risultati utili, arrivati a sei di fila. Al Rigamonti i viola hanno giocato meglio degli avversari, ma salvo in rare occasioni non sono mai stati particolarmente pericolosi, come testimonia l’andamento della gara a larghi tratti sonnolento.
EQUILIBRIO CONFERMATO. Restano positivi i segnali intorno alla squadra di Vincenzo Montella: il tecnico campano con le Rondinelle ha schierato per la sesta volta consecutiva la stessa formazione e la prima conferma che ha ricevuto è proprio sul concetto che lo ha spinto a cambiare modulo rispetto alle prime due uscite, l’equilibrio. I viola con il 3-5-2 sono una squadra equilibrata, alla quale oggi risulta difficile segnare (nella striscia di sei risultati utili Dragowski ha subito solo quattro gol).
I DUBBI IN ATTACCO. Salvo qualche disattenzione di troppo sulle palle inattive, i problemi nascono semmai in fase offensiva. E riguardano in maniera indiretta le due armi migliori della Fiorentina, ovvero Chiesa e Ribery. Con un attacco del genere, infatti, i due falsi centravanti devono per forza girare a mille, perché in caso ‘stecchino’ la prestazione come successo a Brescia la squadra viola fatica terribilmente a risalire il campo con velocità e a mettere in difficoltà le difese avversarie.
Non è un caso se Chiesa e Ribery abbiano vissuto un calo di rendimento proprio contro Udinese e Brescia, ovvero due squadre che per larghi tratti della partita hanno preferito disporsi in campo per non prendere gol più che per realizzarlo (soprattutto i bianconeri). Giocare in spazi congestionati con una difesa sempre schierata e ben organizzata senza un centravanti di peso, dunque, è difficile anche per un grande calciatore come Federico ed un fuoriclasse assoluto come Franck. La soluzione più semplice, allora, sembra quella di inserire una punta e di formare un tridente di assoluto valore.
ALTERNATIVE ALLA FORMAZIONE TIPO. Non è così semplice. Se la Fiorentina tornasse a giocare con il 4-3-3, modulo per la quale è stata costruita in estate, guadagnerebbe senz’altro in peso offensivo. Ma rischierebbe di perdere quell’equilibrio tanto decantato da stampa e addetti ai lavori. Anche spostando Caceres (ormai imprescindibile) da terzino e mettendo in panchina uno tra Lirola e Dalbert, infatti, non è automatico che la fase difensiva possa mantenersi sugli attuali standard. Inoltre, si porrebbe anche il problema evidenziato da Montella più volte in conferenza stampa: Ribery dovrebbe tornare a fare tutta la fascia, quando l’età sulla carta d’identità del francese suggerirebbe di giocare con meno vincoli di copertura per agevolarlo.
C’è sempre la soluzione del 3-5-2, con Chiesa spostato nella posizione di esterno di centrocampo sempre al posto di uno tra Lirola e Dalbert. Opzione intrigante, che lascia dubbi sull’allontanamento dalla porta del classe 1997 e sull’applicazione dello stesso Chiesa nello svolgere la fase difensiva che quel ruolo richiede.
Insomma, non una scelta semplice per Montella. Per ottenere qualcosa di diverso occorre sacrificare qualcos’altro. Finora però contro squadre che lasciano giocare la Fiorentina si è comportata molto bene. Ecco perché il tecnico gigliato potrebbe decidere di inserire una punta e rischiare quindi di minare l’equilibrio di squadra quando la Fiorentina affronterà avversari che preferiscono chiudersi a riccio a protezione della propria area di rigore e ripartire in contropiede.
VERSO LA LAZIO. Domenica il calendario mette di fronte ai viola la Lazio. Squadra che ama lasciar giocare gli avversari ma che indubbiamente concede spazi, vista la quantità di giocatori offensivi a disposizione di Inzaghi. Probabile che Montella si affidi ancora al 3-5-2, vedremo se però potrà esserci qualche cambio negli interpreti. Boateng, Pedro e Vlahovic scalpitano, ma per loro sembra essere ancora presto. Il giovane Sottil è entrato talmente bene con il Brescia che creerà qualche pensiero nella testa del tecnico campano, ma viste le spiccate attitudini offensive appare difficile vederlo giocare dal 1′ nel ruolo di esterno a tutta fascia.
Ad oggi, visto l’avversario di tutto rispetto, Montella sembra dunque ancora orientato a confermare il solito undici. Non è però lontano il momento in cui vedremo cambiare qualcosa nella Fiorentina. Una squadra che fin qui ha complessivamente convinto, ma che non può rinunciare al cambiamento ancora per molto.