Come riporta Benedetto Ferrara su La Repubblica, dai, si ricomincia. Due partite nell’afa di agosto e poi basta. Ancora caldo, e poi la pioggia, i lampi e una Nazionale improbabile con un ct in confusione che quasi piange in tv dopo aver visto la Spagna mangiarsi i suoi. Settembre, ancora caldo e temporali. E finalmente la Fiorentina, che domani si ributta nella mischia per capire qualcosa in più sulla propria identità. Già. Nessuno ha capito cosa sia la nuova squadra dei Dv bros., un po’ nuovo ciclo, un po’ progettino low cost. Chi esalta il lato giovane della faccenda, chi guarda i conti e prende atto del taglio ai costi che racconta non tutto ma quasi. In mezzo c’è Pioli che osserva i suoi sul campo e cerca di far quadrare il cerchio, ben consapevole che questo nuovo inizio peserà molto sul futuro, almeno dal punto di vista del morale. Una vittoria a Verona e quello zero in classifica viene cancellato e dimenticato all’istante. Poi c’è il Bologna. Via le tensioni e le piccole paure. L’autostima si rafforza, è possibile andare a Torino in casa Juve per giocarsela senza angoscia addosso.
E in caso contrario? Beh, le piccole domande e i piccoli dubbi inizierebbero a crescere, il progettino low cost si ritorcerebbe contro il suo ideatore, la Fiorentina laggiù diventerebbe una notizia. Spiacevole, per di più. E allora la sfida casalinga col Bologna diventerebbe un altro bivio. Il tutto a metà settembre. Mah. Certo, non c’è niente da drammatizzare. Siamo solo all’inizio, ovvio, e la società aveva previsto tutto questo. La squadra che parte in mezzo al mercato (il ripensamento sulle regole e sulle date delle trattative pare una possibile soluzione ragionevole), tanti giocatori nuovi, molti dei quali alle prese con un campionato prima sconosciuto. Insomma, di alibi la Fiorentina ne ha avuti parecchi e c’è una spiegazione logica per questo zero in classifica dopo due giornate. Ma ricominciare da qui significa dare una scossa a classifica e umori, quelli che al momento sono congelati in quella famosa via di mezzo tra nuovo ciclo e scelte al risparmio.
In tutto questo se non altro c’è uno spogliatoio (e vorremmo vedere) compatto, un clima positivo e un rapporto ritrovato tra il numero uno assoluto Diego Della Valle e l’allenatore, visto che con quello precedente non si scambiavano al telefono nemmeno un «buongiorno, come va?». Quindi l’armonia c’è, anche se non sono ancora arrivati i risultati. Pioli da parte sua ha lavorato per provare a risolvere i suoi dubbi. La sua intenzione sembra quella di confermare il modulo, e per farlo deve fare scelte che tengano conto degli investimenti della società. Il 4-2-3-1 mette in crisi Benassi, più adatto al 4-3-3, visto che è un interno di centrocampo. Ma il 4-3-3 escluderebbe Saponara, altro investimento di Corvino non da poco. Poi il tecnico dovrà decidere tra Laurini e Gaspar e tra Hugo e Pezzella. Ma in questo caso il discorso è meno complicato. Diciamo che il problema vero è togliersi subito dal fondo classifica, ripartendo dall’intensità offensiva del secondo tempo con la Samp. Con un Thereau in più, però.
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Redazione LaViola.it