Il ‘falegname’ contro il Gallo, 30 gol di distanza e storie diverse. Ma la finale passa dalle loro reti
Oltre i numeri. Una finale spesso è partita da centravanti, figure ben precise designate (e ben pagate) al fine di decidere le sorti della gara che conta di più. Tra i due bomber di Fiorentina ed Olympiacos ballano trenta reti ed il dato pare poco incoraggiante. In mezza stagione con la maglia viola sulle spalle Belotti ha disputato 22 gare complessive trovando 2 reti, contro Frosinone in A e Bruges (al Franchi) in Conference: il collega e rivale Ayoub El Kaabi ha numeri impressionanti con 49 presenze stagionali e 32 reti. Così scrive La Repubblica.
IL FALEGNAME. El Kaabi è un po’ il Re Mida del calcio trasformando in oro, ovvero in gol, tutto ciò che tocca. Capace di segnare cinque reti tra andata e ritorno all’Aston Villa puntando soprattutto sul marchio di fabbrica: lo scatto in profondità e la precisione del mancino davanti alla porta. Sarà lui il pericolo numero uno per la Fiorentina. La storia ormai è pronta a diventare un film. Figlio di una famiglia berbera e cresciuto poi in un quartiere poverissimo nel Sud del Marocco a due passi da Casablanca. Con la scuola abbandonata presto per dare una mano alla famiglia e la legna accantonata durante i giorni quasi tutti uguali che hanno portato al soprannome di “falegname” diventato poi virale sul web. Il calcio gli ha svoltato la vita, prima in Marocco, poi in Cina, poi ancora in Marocco ed in Turchia all’Hatayspor. Dopo il passaggio al Al- Saad l’approdo all’Olympiacos.
IL GALLO. Opposta la stagione di Belotti, poco considerato alla Roma prima di arrivare a Firenze accolto con grandi speranze. Subito uno squillo, anzi un canto, del Gallo contro il Frosinone. Poi una lunga assenza da esultanze anche se impegno e di conseguenza applausi non sono mai mancati. Il sinistro vincente al Bruges è stato importante per impennare il morale che senza centri si stava deteriorando, anche se la condizione fisica delle ultime settimane non sembra ancora al top. In crescita sicuro, con la speranza che il bello debba ancora venire: ovviamente domani.

Di
Redazione LaViola.it