Rassegna Stampa
A Nicolussi Caviglia le chiavi del gioco viola: tra Dostoevskij e Guccini, prova a prendersi la Fiorentina
Da Valsavarenche a Firenze, passando per Juve e Venezia. L’amicizia con Kean e la cultura, ha già convinto Pioli
Valsavarenche è un piccolissimo Comune valdostano di neanche 200 abitanti situato alle pendici del Gran Paradiso. È una zona boscosa e incontaminata, piena di sentieri e animali selvatici. Per muoversi al suo interno servono capacità d’osservazione, pazienza e adattabilità: sarà anche per questo che Hans Nicolussi Caviglia, cresciuto proprio a Valsavarenche, riesce a orientarsi così bene alla guida del reparto di centrocampo. Così scrive La Repubblica.
FEELING. Toccherà a lui oggi, per la prima volta dal primo minuto con la maglia viola. Legge l’Iliade e Dostoevskij, apprezza il cinema di Kubrick, adora Guccini e, in generale, il cantautorato italiano. E’ un ragazzo che rifugge i riflettori ed è molto riservato: Nicolussi Caviglia è l’esatto opposto dello stereotipo del giocatore di calcio. Ma se ogni tesi trova senso solo nella presenza della sua antitesi, non deve sorprendere il profondo legame che lo unisce a Moise Kean, compagno di viaggio dai tempi della Juventus. Oggi saranno titolari contro il Como. A sostenere i viola i 20mila del Franchi e le 200 anime di Valsavarenche