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Editoriali

A metà dell’estate viola: Palladino aspetta rinforzi in tutti i reparti. Esuberi in stand by, intrigo Nico

Palladino

Tessmann si avvicina, ma è alle Olimpiadi. Fiorentina incompleta in tutti i reparti, Amrabat, Nzola e compagni bloccano il mercato

Siamo a metà dell’estate viola. Venti giorni di preparazione, tra altrettanti si inizierà sul serio con la prima di campionato al Tardini. Quattro amichevoli già nelle gambe, altrettante in programma prima del via ufficiale. Fiorentina ancora in costruzione, incompleta. Raffaele Palladino continua il lavoro fisico e tattico, la tournée inglese ha fatto emergere fin qui alcune note positive (l’importante lavoro atletico svolto dalla squadra, un modulo ambizioso, alcuni movimenti che il gruppo sta già mettendo in pratica) ma anche un ritardo evidente nella costruzione della squadra. Non a caso la Viola è andata in difficoltà nelle due gare ravvicinate contro Bolton e Preston, quando il tecnico ha dovuto far ruotare tutti gli effettivi già composti in larga parte da seconde linee e giovani.

DA COSTRUIRE. Le due prove opache contro formazioni di terza e seconda serie inglese non hanno acceso campanelli d’allarme, perché le attenuanti ci sono e vanno pesate bene (specie nel calcio di luglio), ma che al giro di boa dell’estate ci sia una Fiorentina ancora potenzialmente lontana da quella che si potrà vedere a fine agosto è evidente. Anzi, per certi versi è pure una speranza. Palladino aspetta insomma rinforzi in tutti i reparti. C’è da dire che un po’ tutte le squadre di Serie A, e non solo, devono essere completate, ma la Fiorentina sapeva da tempo che avrebbe dovuto cambiare tanto. Specie in mezzo al campo. Si aspettano le occasioni giuste, evidentemente: il tempo, come è noto per chi opera sul mercato, spesso consente di far abbassare prezzi e richieste. Vedi Colpani, alla fine arrivato alle condizioni viola.

ULTIMO TEST INGLESE. In ogni caso i giorni passano e manca sempre meno ai primi appuntamenti ufficiali, ricordando che per la Fiorentina c’è anche un playoff di Conference da non snobbare. Dentro o fuori, come si è visto negli scorsi due anni probabilmente contro squadre sì inferiori (sulla carta) ma solitamente più avanti nella preparazione e nel ritmo di gioco. A proposito di Colpani, c’è curiosità nel poterlo vedere all’opera già contro l’Hull City per la chiusura della trasferta inglese: non sarà al top perché aveva saltato la preparazione a Monza, ma è un giocatore che andrà ad aggiungere qualità e sarà subito un tassello in più per Palladino che ci punta fortemente.

ESUBERI BLOCCATI. Per il resto è evidente che gli esuberi stiano bloccando gran parte delle trattative e delle idee in entrata. L’anno scorso dal ‘tesoretto’ da 60 milioni composto dai vari Amrabat (prestito oneroso), Igor, Cabral, Zurkowski, Terzic e Maleh la Fiorentina potè operare in entrata. Al momento lo stesso Amrabat non sta attirando offerte (l’anno scorso se ne andò a fine mercato), così come Nzola che ha estimatori che però non vogliono mettere sul piatto cifre importanti come quelle spese dai viola un anno fa. E poi Ikoné (naufragata la possibilità, per ora, di ricevere soldi importanti dal Qatar), Brekalo, Sabiri: la Fiorentina sperava (e spera) di poter raggranellare almeno 35-40 milioni, ma è tutto fermo. Servirà tanta bravura da parte di Pradè e di Goretti.

CAPTAIN AMERICA. In entrata Tessmann è il più vicino al momento. Con il Venezia i discorsi sono aperti, contatti continui anche per portare in Laguna il giovane difensore Lucchesi in prestito. Distanza di un paio di milioni per l’americano, forse meno: con i bonus giusti si può arrivare velocemente a dama. Ma anche il classe 2001 è alle Olimpiadi, così come Beltran: capitano degli Usa U23, giocherà oggi la sfida decisiva del girone contro la Guinea per vedere se andrà avanti o se tornerà subito in Italia (ma ha ottime chance per qualificarsi ai Quarti). Al di là delle tempistiche (essendo in Nazionale la chiusura dell’affare può slittare di qualche giorno), è un giocatore che potrebbe essere utile: fisico importante, piedi buoni, personalità, ottimi margini di miglioramento. Più difficile invece l’altro obiettivo americano, McKennie, che aspetta una squadra che possa soddisfare anche l’alta richiesta di stipendio. La Fiorentina in mezzo al campo potrebbe fare anche un colpo importante, anche a livello economico, ma molto dipenderà dalle uscite.

IN TUTTI I REPARTI. Insomma, ci sarà da aspettare. Anche per Palladino. Come detto, mancano rinforzi in tutti i reparti. Anche l’estate di Nazionali ha complicato le cose. Martinez Quarta tornerà tra un paio di giorni rinunciando a quasi una settimana di vacanze, Gonzalez invece è atteso a Firenze ad inizio settimana prossima e godrà di tutto il periodo di riposo previsto. E poi Beltran: passato lo spavento per il problema lombare in Nazionale (sperando che non ci siano ricadute), si attende di capire il futuro dell’Argentina alle Olimpiadi. In porta l’ultima suggestione porta a De Gea, a cui aveva pensato anche il Genoa, mentre l’obiettivo concreto è tornato ad essere Musso. Insomma, anche per Christensen andrà trovata sistemazione (altro acquisto non proprio azzeccato della scorsa estate). In difesa manca almeno un rinforzo (in attesa anche di Valentini a gennaio), a centrocampo almeno un paio di potenziali titolari (se Barak e/o Bianco daranno garanzie in mezzo), davanti (appurato che è a tutti gli effetti Kean il “grande attaccante”, quello mancato negli ultimi anni, che doveva arrivare) tutto ruota attorno al futuro di Kouame (che può partire in direzione Maiorca, ma occhio alla Premier che può portare offerte più ricche) e soprattutto di Gonzalez.

INTRIGO ARGENTINO. Nico non è incedibile, ormai è chiaro. Così come la sensazione è che la Fiorentina possa mettersi adesso a trattare le cifre che arrivarono lo scorso anno dall’Inghilterra (erano 42-43 milioni allora). E’ reduce dalla seconda Copa America vinta di fila, ha un futuro ancora più importante nell’Argentina visto il ritiro dalla Nazionale di Di Maria. Nell’ultima annata, nonostante tutto, ha segnato 16 gol fornendo 5 assist. Numeri che possono attirare proposte importanti dalla ricca Premier, ma anche da un Atletico Madrid che lo stima da tempo, ha un feeling particolare con gli argentini e davanti sta cambiando tanto (Morata è già partito, Correa può cambiare aria dopo essere rimasto in estate, Simeone attende anche offerte per Joao Felix). Insomma, difficile aggiungere qualcosa a quel 99% di probabilità di permanenza pronunciato da Pradè a giugno. Anzi. La speranza, eventualmente, è che possa essere sostituito degnamente il giocatore più forte della rosa. Gudmundsson è corteggiato da tempo (ma lui vorrebbe fare uno step ulteriore, da Champions, e occhio al processo per molestie sessuali in patria che sta bloccando tanti club, come l’Inter), ma non può essere l’unica idea (con il rischio di finire con il cerino in mano come a gennaio). Una partita da giocare nelle prossime settimane e che deciderà gran parte del mercato viola.

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