Ultima gara del 2018, la Fiorentina sfida il suo ex allenatore. E’ già tempo di bilanci, manca qualche punto in classifica
L’incrocio, per la prima volta, con Cesare Prandelli. Una partita dal sapore speciale, che sul campo la Fiorentina deve provare a vincere ad ogni costo. L’emozione ci sarà, da parte dei tifosi viola che giungeranno al Ferraris e da parte del tecnico di Orzinuovi. Troppo intensa la sua parentesi viola. A tratti anche troppo bella. Le notti di Champions, le imprese compiute e quelle sfiorate. Un legame forte, non scalfito da un’ultima stagione deludente e da un addio fra qualche polemica di troppo. Prandelli sfida la sua Fiorentina da abbonato di Tribuna, sicuramente qualche vantaggio rispetto ai colleghi ce l’ha, perché dall’inizio del campionato ha sempre visto i viola al Franchi. L’emozione, però, ci sarà anche da parte sua. Lui che ha scelto Firenze per vivere. Innamorato della città e del colore viola.
In campo sarà battaglia, anche perché le due squadre devono riscattare il passo falso dell’ultimo turno. Fragorosa la caduta della Fiorentina in casa contro il Parma, brutta anche la sconfitta del Genoa a Cagliari. C’è voglia di rialzarsi subito. In casa gigliata Pioli ha raccontato di aver visto la giusta reazione in allenamento. La speranza è che i giocatori si portino in campo voglia, organizzazione, idee, concretezza e fantasia. Ingredienti che contro il Parma sono mancati (tranne la voglia, quella c’è stata). Non sono da escludere sorprese di formazione. Pioli è stato vago in conferenza stampa, ma spifferi dal Centro Sportivo raccontano di un centrocampo pronto a mutare pelle. In rampa di lancio c’è Norgaard, che se fosse davvero impiegato dal 1’ agirebbe davanti alla difesa. Ieri è stato provato, con Veretout ed Edimilson ai suoi lati. Il francese tornerebbe così in pianta stabile a fare la mezzala sinistra. E Benassi è in odore di turno di riposo.
Anche in difesa, complice la squalifica di Vitor Hugo, potrebbe cambiare qualcosa. Milenkovic è pronto a traslocare al centro, con Ceccherini in ballottaggio con Laurini per un posto a destra. Confermati Pezzella e Biraghi. In attacco i dubbi sembrano non esserci. Mirallas si riprenderà il suo posto nel tridente dopo l’influenza accusata nei giorni scorsi. Insieme a lui Chiesa e Simeone.
Al termine della partita del Ferraris si potrà stilare il primo bilancio stagionale. Lo ha annunciato Pioli e sicuramente non si tirerà indietro, anche se il pensiero del tecnico è fin troppo chiaro: mancano i punti con Frosinone, Bologna e Parma. Sono queste le tre partite incriminate, anche se ad onor del vero la Fiorentina in altre partite ha raccolto più di quanto meritasse, basti pensare alla vittoria di Milano ed alla partita interna contro l’Atalanta. Quindi, tutto sommato, l’attuale posizione in classifica rispecchia il valore della rosa.
Ad oggi la Fiorentina ha un punto in meno rispetto alla scorsa stagione, quando a fine campionato ha chiuso con 57 punti, che sono valsi l’ottavo posto. L’obiettivo dichiarato è sempre stato quello di voler migliorare la scorsa annata. Per farlo c’è da pedalare, ad ora la proiezione punti finale dice altro. Per questo, ad oggi, il bicchiere è sempre mezzo vuoto. Non tanto perché la Fiorentina sia distante da chi la precede in classifica (il gruppone è sempre numeroso per demeriti un po’ di tutti) quanto perché il rischio concreto è che la Fiorentina vada incontro alla terza stagione consecutiva del tutto anonima. L’occasione per dare continuità ed alzarsi un po’ in classifica c’è stata contro il Parma, ma puntualmente la Viola l’ha fallita per salire un gradino nella propria crescita. Sono campionati che va così: quando c’è l’impressione di poter fare bene, arriva puntuale la doccia fredda. Al 2019 non possiamo che chiedere un po’ più di continuità.

Di
Alessandro Latini