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A Genova capiremo come la Fiorentina ha reagito al cambio di allenatore. Tanti gli scontenti in rosa, si fa appello alla loro professionalità

Fiorentina

La guida tecnica è cambiata, ma è l’atteggiamento del gruppo che farà la differenza. I giocatori mostrino la giusta professionalità per salvare la Fiorentina

A piccoli passi, la Fiorentina si appresta ad affrontare la prima partita dello Iachini-bis, subito una sfida decisiva. La partita di sabato col Genoa per i viola può significare mettere un pesante mattone sulla strada della salvezza in caso di risultato positivo, oppure continuare a faticare fino alla fine in caso di pareggio o peggio sconfitta.

Quando cambia un allenatore, anche se è lo stesso di qualche mese addietro, c’è ovviamente più curiosità intorno alla squadra. Come si comporterà il gruppo gigliato dopo il cambio di guida tecnica? Sebbene Prandelli abbia voluto ribadire come nessun calciatore gli abbia mancato di rispetto, non sembra che la squadra viola abbia versato fiumi di lacrime per l’addio del tecnico di Orzinuovi. Sicuramente l’arrivo di Iachini fa sorridere qualcuno in casa viola, ma adesso la cosa più importante non è più chi comanda la barca, bensì la professionalità degli interpreti.

Questa squadra risulta essere stata sopravvalutata in avvio di stagione e assemblata male, con diverse storture soprattutto a centrocampo e sugli esterni. Ma resta un roster qualitativamente ed economicamente più che all’altezza di trovare una salvezza tranquilla. Ecco perché ancora una volta si fa appello quantomeno al lato professionale del calciatore. Oggi ci si può attaccare solo a quello.

In tanti, anche tra i leader, probabilmente vorranno andarsene a fine stagione. Si è visto nel rendimento di Pezzella e Milenkovic, ben al di sotto degli standard per praticamente tutto il campionato. C’è chi, come Ribery e Caceres, ha invece iniziato il campionato con l’atteggiamento sbagliato per poi pian piano riprendersi in quanto a intensità sul campo. Amrabat invece l’intensità ce l’ha messa quasi sempre, ma solo a sprazzi si è visto lo strepitoso centrocampista dell’anno scorso. Quasi sempre, perché nelle ultime prove prima dell’infortunio, a partire da quella brutta reazione dopo la sostituzione contro lo Spezia, anche il marocchino è sembrato troppe volte indolente.

Castrovilli è incappato in una stagione estremamente discontinua. Proprio lui che faceva della continuità di rendimento la sua migliore arma nei primi mesi in maglia viola. Biraghi dopo un buon inizio di stagione si è perso. Preoccupano soprattutto le troppe le disattenzioni in fase difensiva del classe 1991. Infine, ci sono gli scontenti come Kouame e Callejon, che non vedono quasi mai il campo e quando lo vedono lasciano a desiderare per intensità di gioco. E che sperano, soprattutto lo spagnolo, di avere una chance con Iachini.

Tanti scontenti per la situazione di classifica della squadra, tanti scontenti perché con la valigia in mano. Ora però bisogna tirar fuori gli attributi e dimostrare ciò che si vale. La prima delle quattro sfide salvezza rimanenti è alle porte. In tanti hanno fatto notare la difficoltà ulteriore derivante dal fatto che sono tutte in trasferta. Tuttavia, con gli stadi vuoti il fattore campo non può incidere in modo marcato sull’andamento della partita.

Ecco che Iachini è subito chiamato a una sfida importante, di quelle da non sbagliare. La pausa nazionali non gli ha concesso di avere tutto il gruppo a disposizione, ma il tecnico gigliato rispetto al solito non può lamentarsi troppo, visto che i sudamericani sono rimasti a Firenze e che sono partiti solo cinque giocatori, benché tutti di peso. Milenkovic è già tornato, in due rientreranno in giornata (Amrabat e Vlahovic). I due azzurri Castrovilli e Biraghi torneranno invece per la rifinitura del venerdì.

Il tecnico ha già rispolverato la sua ricetta: tanto, tanto, tanto lavoro sul campo. Sperando che oltre al lavoro fisico Iachini trasmetta un po’ di carattere al suo gruppo. Lo schema tattico sembra inevitabilmente essere ancora il 3-5-2, ma sono le motivazioni degli uomini che conteranno di più. Contro una squadra come il Genoa, rinvigorita dalla cura Ballardini proprio dal punto di vista mentale, occorre fare una partita maschia, anche sporca se necessario. Vincere i contrasti e arrivare per primi sulle seconde palle appare ancor più importante del solito.

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