Commisso spinge su Campi Bisenzio: tempi rapidi (più o meno), costi accettabili e controllo totale. Stadio decisivo per crescere
Dopo aver detto di no all’ipotesi dell’area Mercafir e aver capito che il restyling del Franchi non è possibile alle sue condizioni, Commisso dagli Stati Uniti ha chiesto a Barone di entrare nel merito delle altre possibilità. Che, al momento, è una sola: Campi Bisenzio. Lì ci sono i terreni e c’è la disponibilità del sindaco Fossi ad accelerare l’iter per tutte le questioni burocratiche, compresa la nuova viabilità. Così ieri Barone ha incontrato la famiglia Casini, l’interesse è concreto. Le perplessità riguardano soprattutto le infrastutture e la viabilità, ma anche da questo punto di vista nei giorni scorsi sono arrivate le rassicurazioni del sindaco Fossi. Insomma, tutto spinge la Fiorentina verso questa soluzione, scrive La Repubblica.
TEMPI. Dopo l’acquisto dei terreni ci vorrà un anno per avere le autorizzazioni e due per costruire lo stadio. Diciamo che se la trattativa con la famiglia Casini si chiude entro due o tre mesi, la Fiorentina potrebbe giocare nel nuovo stadio a partire dalla stagione 2023-2024, aggiunge il quotidiano.
DECISIVO. Senza stadio e aree commerciali la Fiorentina non può aumentare i ricavi, e se non crescono i ricavi non possono aumentare gli investimenti sul mercato. Per questo Commisso ha fretta, ed è per questo che ha chiesto a Joe Barone un supplemento di indagine con la famiglia Casini. La trattativa per Campi è semplice, basta limare due o tre dettagli e il gioco è fatto. Lì c’è tutto quello che chiede Rocco: tempi rapidi (più o meno), costi accettabili e controllo totale. Ora dipende da lui.
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Redazione LaViola.it