Tra consigli d’amministrazione e dichiarazioni della proprietà gigliata, che hanno alimentato un enorme dibattito mai sopito a Firenze, sembra essere passato in secondo piano il fatto che ancora poche ore e si tornerà al calcio giocato.
E come approccia la Fiorentina alla trasferta di Cagliari? Difficile dirlo, perché se da un lato i viola hanno trovato una solidità difensiva mai così efficiente in questo girone di andata, dall’altra faticano terribilmente a trovare conclusioni in porta, dimostrando ancora una volta quella mancanza di lucidità sotto porta che ha accompagnato gran parte delle uscite dei gigliati versione 2017-2018. In termini di risultati, questi pregi e difetti si sono tramutati in cinque partite senza sconfitte (sei, se consideriamo l’ottavo di finale di Tim Cup contro la Sampdoria), che hanno portato alla classifica viola sette punti. Troppo pochi per sperare in quel traguardo che i dirigenti della Fiorentina non hanno avuto il coraggio di nominare: quell’Europa League alla quale invece Andrea Della Valle ha detto di aspirare.
E allora, ecco che occorre ritrovare i tre punti: limitatamente alla Serie A, nella striscia aperta senza sconfitte dei viola di vittoria c’è solo quella casalinga contro il Sassuolo. Ma soprattutto, l’ultima vittoria esterna della Fiorentina risale al 22 ottobre, lo 0-3 in casa del Benevento. Dopo quella partita, una sconfitta e tre pareggi lontani dalle mura del Franchi. Cagliari sembra un’ottima occasione per tornare alla vittoria, ma attenzione: la storia ci dice che la terra sarda è una delle più ostiche per i colori viola. Sono solo cinque le vittorie in Sardegna per la Fiorentina, a fronte di 15 pareggi e ben 16 sconfitte. Dunque, anche se negli ultimi due incroci sono arrivate altrettante vittorie per i gigliati, occorre fare molta attenzione alla squadra allenata da Diego Lopez, che ha conquistato 10 dei suoi 17 punti tra le mura amiche.
Certo, i rossoblu nella loro storia hanno posseduto formazioni più competitive rispetto a quella che si è presentata ai blocchi di partenza di questo campionato (ma lo stesso si potrebbe dire della Fiorentina). Tuttavia, se è vero che i pareggi a Roma e a Napoli possono dirsi ottimi risultati, è altrettanto vero che finora i gigliati in trasferta hanno vinto soltanto contro Verona e Benevento, rispettivamente ultima e penultima della classe, compiendo clamorosi capitomboli come quello a Crotone, a Verona sponda Chievo, oppure il pareggio acciuffato in extremis a Ferrara con la Spal.
Insomma, è ora di ingranare una marcia superiore ed iniziare a vincere più partite alla portata della attuale rosa gigliata. Cagliari è indubbiamente una di queste, anche in vista dello scontro diretto contro il Milan. Finora il treno per l’Europa ha aspettato la Fiorentina, ma non potrà andare avanti così per tutto il campionato. Certo, illudersi che la Fiorentina sia improvvisamente tra le favorite per entrare tra le prime sei/sette è un grave errore, ma è giusto augurarsi che questa squadra lotti fino all’ultima giornata per un obiettivo concreto. Che questa squadra non si limiti a porsi lo scopo di “creare e consolidare un gruppo” (come ama ripetere Pioli). Anche perché, guardando in casa delle dirette concorrenti, nessun altro team scoppia di salute…
Di
Marco Zanini