Grande entusiasmo nella città belga per la semifinale di ritorno di Conference. Dal sindaco arrivano parole non concilianti
Da giorni lo stadio Jan Breydel è tutto esaurito, scrive Repubblica. Quasi trentamila spettatori per quella che da queste parti viene chiamata “la notte del grande sogno”. L’appuntamento riguarda anche la Fiorentina per una sfida che mette in palio la finale di Conference League.
«Vogliamo colpire la Fiorentina in più di un modo, sappiamo noi come», ha detto Nicky Hayen, tecnico dei belgi. D’altronde la sconfitta di una settimana fa al Franchi rappresenta l’unica battuta d’arresto per il Bruges nelle ultime nove gare tra campionato e Conference. In mezzo soltanto vittorie, compresa l’ultima che ha lanciato Thiago e compagni in testa ai playoff della Pro League con due punti di vantaggio sull’Anderlecht. Da quando Hayen, promosso dal settore giovanile, è alla guida della prima squadra tutto è cambiato. I tifosi belgi sono convinti che quello di domani ( ore 18,45) sia l’appuntamento col destino. Lo stadio farà la sua parte. “We are Bruges”, lo slogan che accompagna questa partita. Hayen non potrà contare su Bjorn Meijer, infortunato e operato nelle scorse ore. E chiaramente neanche su Onyedika, espulso nella gara d’andata. Ma la Fiorentina ha un piccolo vantaggio da sfruttare per arrivare alla finale di Atene.
Il sindaco della città belga nei giorni scorsi aveva lanciato un appello: «Questa è considerata una partita ad alto rischio – le parole di Dirk De Fauw – La Fiorentina è nota per i suoi tifosi capricciosi, a cui piace far conoscere la loro presenza nella città che visitano». Parole non certo concilianti. Il riferimento va ai tafferugli dello scorso settembre, a Genk, quando le due tifoserie sono venute a contatto con l’intervento della polizia locale e alcune decine di fermi. In precedenza anche un turno di stop per i viola scontato a Vienna ( negli spareggi) dopo gli scontri a Basilea nella semifinale di un anno fa. La speranza è che le emozioni possano essere le stesse di quella gara che regalò la finale alla Fiorentina e che tutto, anche fuori dal campo, fili liscio.

Di
Redazione LaViola.it