Il neo tecnico viola vuole una Fiorentina da battaglia. Elmetto in testa e tanta lotta oggi nella partita con il Genoa
Intensità, motivazioni, innalzamento della fiducia e abitudine alla battaglia, scrive Repubblica. Le prime 48 ore viola di Paolo Vanoli si sono concentrate molto su questo: per incidere in maniera più approfondita dal punto di vista tattico servirà ovviamente maggiore tempo. Anche perché la notizia della vigilia squarcia quel poco di cielo sereno ancora rimasto sopra le teste della Fiorentina. Oggi a Genova Moise Kean non ci sarà, vittima di una botta alla tibia sinistra rimediata nella partita di giovedì persa in Germania con il Mainz. Il problema non sembra grave, ma evidentemente abbastanza doloroso da farlo fuori in una gara dai contesti, sportivamente parlando, quasi drammatici.
Le altre squadre che sono appena diventate dirette concorrenti per la salvezza continuano a muovere la classifica, tanto che anche con un pareggio oggi pomeriggio la Fiorentina rimarrebbe tristemente ultima da sola. Il metodo Vanoli è appena agli inizi, ma qualcosa già si intuisce: allenamenti più lunghi e intensi, carattere forte e chiarezza nel far calare la squadra nella nuova dimensione. Quella di una formazione che deve totalmente prendere coscienza di essere in lotta per evitare la retrocessione. Elmetto in testa quindi, per la bellezza l’appuntamento è spostato in avanti. La squadra deve obbligatoriamente alzare i ritmi e correre a velocità diverse e su questo il nuovo allenatore è stato anche vocalmente molto chiaro.
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Redazione LaViola.it