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Pioli non si dimette, la scelta è soltanto di Commisso. Palladino aspetta l’Atalanta, Vanoli…

Fiorentina sconfitta anche dal Lecce e tristemente in fondo alla classifica. Dopo l’addio di Pradè serve anche una svolta sul piano tecnico

Toccato il fondo, non si può che provare a risalire. Ma in questi casi cambiare non è solo lecito ma persino obbligatorio. Le dimissioni volontarie di Daniele Pradè non hanno dato alla squadra la scossa sperata. Il ds viola ha voluto mandare un segnale, che la Fiorentina non ha saputo raccogliere. Almeno sul campo. Il silenzio stampa imposto dal club dopo l’umiliante sconfitta interna contro il Lecce prelude ad altre scelte significative. La posizione di Pioli è ormai appesa a un filo. Il tecnico ha imboccato la via degli spogliatoi al fischio finale, lasciando la squadra da sola alla mercè della Curva Fiesole durante la contestazione finale. Un gesto che è piaciuto poco, ancora meno della partita, e che ha fatto subito il giro dei social.

NO DIMISSIONI. Decisioni sono attese a stretto giro di posta. Silenzio e riflessioni, trapela questo dalla pancia del Franchi quando ormai la partita è finita da oltre un’ora. La domanda che ricorre in questi minuti è una soltanto. In assenza di un direttore sportivo, chi è che prenderà la decisione di esonerare Pioli e di affidare la squadra a una nuova guida tecnica? Il filo corre veloce tra Firenze e New York, con il dg Ferrari che sta riportando quel che accade in città al presidente Commisso, contestazione compresa. Saranno ore di contatti e confronti anche con lo stesso Pioli, che farà sapere se ha la sensazione di essere ancora seguito dalla squadra oppure no (fa riflettere la scelta di cambiare l’intero centrocampo all’intervallo…). Chiaro però che l’aspetto economico abbia un peso nella vicenda. Stefano Pioli in queste ore non si dimetterà. La Fiorentina dovrà decidere il da farsi anche in base al ricco stipendio triennale che ancora deve percepire il tecnico (3 milioni a stagione). L’impressione è che si proverà ad accordarsi per una rescissione consensuale con buonuscita a favore dell’allenatore emiliano. Altrimenti starà a Commisso decidere se procedere con il classico esonero. Vedremo, di certo è già partita la corsa al sostituto.

OSTACOLO DEA. I nomi in ballo sono un paio. Quello di Raffaele Palladino e quello di Paolo Vanoli. L’ex tecnico viola, dimissionario in estate, è tornato in ballo dopo l’addio di Pradè, condizione necessaria anche solo per ripensare a un suo ritorno. Che comunque rimane difficile. Qualche contatto ci sarebbe già stato. Palladino avrebbe messo in standby il Genoa e probabilmente anche la Fiorentina. Perché in bilico c’è pure la panchina di Juric all’Atalanta, in questo momento più appetibile anche per il discorso Champions League. Scenari che si incastrano e dai quali la Fiorentina dovrà uscire fuori con un nuovo allenatore. Perché anche lo stesso Vanoli sarebbe stato contattato dal Genoa, per adesso affidato alla coppia Criscito-Murgita. In linea di massima resta in corsa anche Thiago Motta, ma oggettivamente non De Rossi, che era da sempre un’idea di Pradè.

DS IN ATTESA. In tutto questo resta da scegliere anche a chi affidare l’area sportiva. Rimane valida la posizione della Fiorentina di cominciare a vagliare le candidature da domani. Oggi l’attenzione era soltanto sulla partita, poi persa malamente, contro il Lecce. Cristiano Giuntoli resta il nome più interessante e un sondaggio indiretto ci sarebbe già stato, con il dirigente nativo di Firenze che per accettare chiederebbe garanzie specifiche sul progetto tecnico da sviluppare.

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