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CorFio – Ragnatela in mezzo, la Viola blocca il Milan per un’ora. Fagioli più sereno, risorsa Fazzini

Pioli ingolfa il gioco del Milan per un’ora, passi avanti a centrocampo ma solo in una fase di gioco

Parola d’ordine: compattezza. Era questo lo spirito che ha guidato le scelte a centrocampo di Stefano Pioli a San Siro, almeno nelle intenzioni. Un uomo in più per irretire la costruzione del Milan (con Fagioli e non Gudmundsson dal 1’) e un lavoro di sacrificio richiesto a Fazzini e Nicolussi (nonché Mandragora) nei duelli uomo su uomo contro la mediana rossonera. Ma d’altro canto poi la Fiorentina ha concluso con un solo tiro in porta (il gol) e con la prima conclusione arrivata al 53’: croniche criticità offensive che, in un certo senso, erano state compensante dalla ritrovata capacità di duellare con efficacia nel cuore del rettangolo di gioco, in primis nel primo tempo. Così scrive il Corriere Fiorentino.

FAGIOLI. Un altro elemento che ha accomunato il lavoro degli interni viola è stata la dedizione, come nei raddoppi su Saelemaekers, imprevedibile tra le linee nel suo muoversi dentro e fuori dal campo. La partita di San Siro ha consentito di rivedere un Fagioli evidentemente più sereno e a suo agio in una posizione di mezzala sinistra di possesso: Pioli ne aveva parlato anche all’antivigilia, sancendo di fatto la fine dell’esperimento da regista. L’ex Juve ha dato riscontri discretamente positivi e non solo per le nuovi funzioni a cui è stato chiamato, ma anche per la connessione e gli interscambi di posizione tra e con Fazzini e Nicolussi Caviglia.

MEGLIO (MA IN UNA FASE SOLA). La duttilità di Fazzini continua ad essere un fattore che Pioli sta cercando di esplorare. Il classe 2003, alla quarta titolarità consecutiva in campionato, ha offerto una prova di grande abnegazione, fino all’inevitabile cambio poco oltre l’ora di gioco, mentre Nicolussi ha chiuso la gara con circa 12 chilometri percorsi. La Fiorentina è riuscita a limitare il Milan a una percentuale di passaggi riusciti sulla trequarti in linea con quella dei viola per quasi un’ora, salvo poi venir meno nel finale. Al di là del k.o i passi in avanti a centrocampo si sono visti, ma limitati ad una sola fase di gioco, come testimonia il 67% di passaggi riusciti nella trequarti e i soli 11 tocchi nell’area di rigore rossonera. Un passo in avanti in fase di contenimento, in attesa del tanto agognato — ma ancora mancante — salto di qualità con il pallone tra i piedi.

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