
Entrato nella storia rossonera nel 2022, l’allenatore ora arranca in classifica: l’aria sarà elettrica a San Siro per Milan-Fiorentina
Stefano il ritorno a San Siro, lo stadio dove è stato un re e dove la Curva Sud milanista urlava a squarciagola «Pioli is on fire», se lo aspettava diverso. Si immaginava un salto nel tempo tra vecchi e nuovi amici, con i ricordi e le ambizioni pronti a mischiarsi e confondersi dolcemente nel suo cuore in subbuglio. Invece, l’aria sarà inevitabilmente elettrica, scrive il Corriere Fiorentino.
VS MILAN. Il Milan, il suo vecchio caro Milan, ora nelle mani di quel diavolo di Allegri, vola. La Fiorentina, invece, arranca sul fondo della classifica, senza vittorie e senza certezze. La strada adesso è maledettamente in salita. La squadra ha stentato nel cambio tra il pragmatico Palladino, che non ha certo lasciato cuori infranti e il sognatore Pioli, che insegue la qualità del gioco. Anche al Milan, è bene ricordarlo, Stefano ha vissuto momenti brutti.
DIFFICOLTA’. Paolo Maldini, con il quale non sono state tutte rose e fiori, lo ha preso il 9 ottobre del 2019 al posto dell’esonerato Giampaolo tra lo scetticismo della piazza. E le cose non sono migliorate dopo l’umiliante 5-0 a Bergamo, cento giorni dopo. Ma Pioli ha resistito alle difficoltà, ai pregiudizi, all’insofferenza di una certa parte della tifoseria e pian piano ha conquistato l’ambiziosa platea rossonera sino al giorno dello scudetto, vinto grazie a una rimonta insperata nel derby. L’anno della sua separazione, dopo cinque stagioni, lo ha chiuso al secondo posto. Nel mezzo una Panchina d’Oro, massima onorificenza per un allenatore e una semifinale di Champions in cui però Inzaghi e l’Inter si erano presi la rivincita. Il calcio di Pioli a Milano si è evoluto: pressing, riaggressione, difesa alta e a zona sulle palle inattive. Fare un gol più degli avversari, cercando l’equilibrio.
RISALITA. Concetti che ha trasportato a Firenze e che, per il momento, non stanno funzionando. Ma proprio adesso, alla vigilia di una trasferta sulla carta impossibile, contro la squadra non solo prima ma più in forma del campionato, Pioli deve rifarsi alla sua esperienza passata, ricordare cosa ha superato. Per lui sarà una settimana strana tra ricordi dolcissimi e l’attualità stringente, tra la voglia di farsi coccolare e quella improrogabile di svoltare. La Partita a Firenze si è fatta durissima. Ma Pioli può ancora vincerla.

Di
Redazione LaViola.it