
Solo Israele può fermare Haaland, ma gli azzurri devono pensare a vincere (e a segnare). Moise davanti con Retegui
Non è escluso che, quando stasera l’Italia entrerà in campo a Tallinn alle 20.45, le possibilità di conquistare il primo posto saranno ormai ridotte a zero o quasi. Norvegia-Israele si gioca prima e, se finisce come dovrebbe finire, con il sesto successo consecutivo di Haaland e soci, non sarà poi l’Estonia, a ottobre a Oslo, a fermare una striscia incredibile per una squadra di seconda fascia. Italia-Norvegia a Roma, per loro, diventerà un’amichevole. Ma per noi no. Sono tutte finali, cominciando da stasera a Tallinn. Per cui meglio evitare di sapere che cosa succede altrove e concentrarsi sull’Estonia: per vincere larghi, confermare un secondo posto assolutamente alla portata ma minacciato da Israele, e costruire una squadra da playoff, la vera sfida che ci attende. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
INCUBO. Siamo prigionieri di un incubo. Da quando la Svezia ci ha eliminati dal Mondiale 2018, eventualità colpevolmente sottovalutata, nessuno escluso, la parola playoff ha cominciato a far paura. La Nord Macedonia, quattro anni dopo, ha reso ancora più drammatico il quadro psicologico degli azzurri. Vade retro, spareggi, incubo ancestrale come lo erano stati i rigori (da Italia 90 a Francia 98) fino al Mondiale in Germania. Oggi con l’Estonia dobbiamo svoltare mentalmente. A settembre si sono visti momenti entusiasmanti, la rimonta con Israele è stata una combinazione di cuore e strategia quasi irripetibile, però ci sono state anche fasi deprimenti, quando abbiamo concesso palla e iniziativa senza reagire, come paralizzati. Un bipolarismo incomprensibile.
KEAN. Italia-Estonia d’andata è stata importante anche per altro: il debutto di Gattuso e il lancio della nuova formula tattica con due centravanti, sconosciuta nel calcio moderno che sta puntando sugli esterni ma che rimanda ai tempi belli di Lippi. Gilardino-Toni, speriamo, fa rima con Kean-Retegui, cinque gol tra Estonia e Israele e l’impressione di una grande intesa e una spinta (non solo) fisica che le difese avversarie faticheranno a contenere. Stasera sarà 4-2-4 come a settembre, con due mediani (Barella-Tonali), due 9 (Kean-Retegui), la difesa titolare (Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Dimarco) e qualche dubbio sugli esterni chiamati a un lavoro indispensabile per i nuovi equilibri. A destra, tra Cambiaso e Spinazzola, equilibratori alla Politano, dovrebbe spuntarla a sorpresa Orsolini apprezzato in allenamento e sicuramente più offensivo. Sulla fascia sinistra Gattuso sta pensando a un laterale ancora più d’attacco: Zaccagni aveva fallito a Bergamo all’andata, sono in forte rialzo le quotazioni di Raspadori, chiamato a partire da sinistra per convergere al centro come nell’Atletico. Quasi un tridente di prime punte.

Di
Redazione LaViola.it