
Allegri e un rapporto speciale con i tre viola ai tempi della Juve. Gli esordi di Moise e Nicolò, la coppa vinta con Hans
Magari c’è una dimensione parallela in cui domenica 19 ottobre Massimiliano Allegri manderà in campo la Juventus con Fagioli, Nicolussi Caviglia e Kean. Nella realtà invece saranno tutti a San Siro, ma il tecnico sulla panchina del Milan e attento ai giovani rossoneri, da Gabbia tornato in Nazionale a Ricci, passando per Bartesaghi, e i giocatori con la maglia della Fiorentina. La Juve relegata per tutti e quattro nel passato, quello in cui Allegri li lanciò in bianconero, scrive Tuttosport.
ESORDIO. Per primo Moise Kean, che il 19 novembre 2016 all’84’ di Juve-Pescara prendeva il posto di Mandzukic, primo nato negli anni 2000 a esordire in Serie A. E sei mesi dopo, il 27 maggio 2017, diventava il primo a segnare, nel 2-1 della Juve a Bologna. Una stagione in prestito al Verona, poi il ritorno in bianconero nel 2018-19 e l’esplosione: 6 gol in 13 presenze in campionato. A fine stagione però la Juve manda via Allegri e cede Kean all’Everton. Si rincontrano in bianconero nel 2021: Allegri richiamato e Kean riacquistato in extremis dopo l’addio di Cristiano Ronaldo. La voragine lasciata da CR7 però non si colma: a gennaio 2022 la Juve prende Vlahovic e gli spazi per Kean si riducono. Il rapporto con Allegri resta forte – «È stato un papà sportivo», racconta l’attaccante a dicembre 2023 -, poi inizia a logorarsi: «Ero tornato alla Juve con grandi aspettative, ma ci sono state scelte che non mi sono andate bene e questo mi ha buttato giù, ci sono stati infortuni… e quando non senti la fiducia dell’allenatore e della squadra è tutto più difficile», ha raccontato a dicembre scorso, da giocatore viola.
PUPILLO. E in viola lo ha raggiunto Nicolò Fagioli: «Allegri mi ha chiamato, una telefonata da papà». Di Allegri, Fagioli è sempre stato un pupillo. Lo fa giocare in amichevole col Bayern a 17 anni e lo applaude in conferenza nel settembre 2018: «Nella Juve c’è un 2001 che si chiama Fagioli ed è un piacere vederlo giocare». A fine stagione però se ne va senza farlo esordire. Né lo fa Sarri. Lo promuove Pirlo, ma solo con una presenza in Coppa Italia e una in Serie A. Poi una stagione in B alla Cremonese e nel 2023 il ritorno alla Juve, dove ritrova Allegri: che dopo il gol decisivo a Lecce da subentrante alla 12ª giornata lo promuove titolare dalla successiva sfida con l’Inter (altro gol). Sembra tutto bello, invece Fagioli sta precipitando nell’incubo della ludopatia che esplode nell’autunno 2024 e i cui strascichi finiscono per condizionare la fine della sua avventura bianconera.
COPPA. Avventura bianconera che per Nicolussi Caviglia a livello di prima squadra inizia l’8 marzo 2019, quando Allegri lo fa esordire in A all’80’ di Juve-Udinese, al posto del suo grande amico Kean. Altre due presenze, poi tecnico e centrocampista si ritrovano in bianconero nel 2023-24, quando Nicolussi Caviglia mette assieme 10 presenze, con la ciliegina della finale di Coppa Italia vinta da titolare. Quella sera oltre a lui e al furioso Allegri esultano anche Kean e lo squalificato Fagioli: domenica 19 non succederà.

Di
Redazione LaViola.it