
Big match al Franchi oggi contro la Roma, Pioli cerca una prestazione che possa segnare la svolta della giornata dopo il ‘brodino’ di giovedì con il Sigma Olomouc
Cercasi disperatamente la Fiorentina. Quella vera. O almeno una squadra che ci vada vicina. La missione di oggi è piuttosto chiara. Alla sesta giornata di campionato c’è bisogno di una scintilla che accenda la stagione della squadra di Pioli. La partita contro il Sigma Olomouc ha evidenziato qualche piccolo passo avanti, ma è chiaro che serva una vittoria di un prestigio diverso per reagire a un avvio di campionato da incubo. Al Franchi i viola proveranno a ritrovarsi in quella che è diventata una partita fondamentale (già il 5 ottobre) per le sorti della stagione viola. Troppi i passi falsi, troppo brutta per essere vera la Fiorentina vista fino al derby col Pisa.
Le risposte della Conference League sono da prendere con le molle. Competizione che ormai si conosce bene e una partita come quella di giovedì poteva essere inserita anche in contesti complessivi più soddisfacenti. Oggi Pioli ha l’occasione di raddrizzare un po’ la barra. La sfida con Gasperini è di quelle da circoletto rosso. Un po’ per le schermaglie del passato, un po’ perché è tornato ad allenare in Italia anche per misurarsi con allenatori così. Alzare il livello è l’imperativo. Da parte di tutti. Allenatore, staff e giocatori.
Il vestito tattico sembra essere stato trovato. Avanti con il 3-5-2, che potrà diventare facilmente 3-4-2-1 in base alla posizione che assumerà Fazzini in campo. L’ex Empoli è in vantaggio su Ndour per giocare dal 1′. Il resto della formazione della Fiorentina è fatto, con De Gea in porta: Pongracic, Marí e Ranieri in difesa; Dodo, Nicolussi Caviglia, Mandragora e Gosens a centrocampo. Fazzini e Gudmundsson alle spalle di Kean. Questo in fase di possesso palla. Quando ci sarà da difendersi Fazzini agirà da mezzala. Insomma, l’idea è chiara. Provare a far coesistere giocatori di qualità è diventata una priorità. Molto più delle due punte, formula che potrà tornar buona a gara in corso se ci sarà bisogno di forzare la partita e alcune situazioni tattiche. Dunque dentro Fazzini con Gudmundsson, uno dei primi chiamato a dover alzare i giri del motore. L’islandese ha nei piedi la qualità per determinare, fin qui però l’ha messa in mostra raramente nel corso di questo avvio di stagione.
Al Franchi sono attesi oltre 20.000 tifosi, che inciteranno la Fiorentina a gran voce fino al fischio finale. Chiaro che poi il risultato influenzi il dopo gara. Ma in partenza c’è la volontà di spingere i ragazzi di Pioli verso l’impresa. In questo momento necessaria. Non solo per la classifica. Bisogna cominciare a correre. A ogni costo.

Di
Alessandro Latini