
All’Arena Garibaldi si aspetta il derby da 34 anni, i viola senza gli ultras ma con un bisogno disperato di punti e prestazione
“Perdonateci se iniziamo dal passato, quando invece è il presente che conta (tantissimo). Ma oggi sarebbe stato bello avere Romeo Anconetani vivo e presente per un Pisa-Fiorentina che torna in serie A 34 anni dopo l’ultima volta”. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Questo è un derby vero, poco importa che sia regionale e non cittadino: qui c’è tanta roba fra passione, ansia, fierezza, rivalità, storia. Anconetani, che del Pisa è stato un monumento in 16 anni di presidenza, l’avrebbe vissuto come solo lui sapeva fare, regalando spettacolo dentro lo spettacolo. Si ricorda uno dei suoi gesti storici, lo spargimento di sale sul campo di gioco prima della partita. Un rito scaramantico che tanti dei presenti all’Arena Garibaldi, i più giovani, hanno potuto conoscere solo attraverso i racconti dei più anziani e le vecchie foto.
FUORI DALLA CRISI. Calcio di un’altra epoca. Di sale oggi ce ne vorrebbe un quintale, da entrambe le parti, per scacciare la paura, i fantasmi della crisi e, chissà, anche il malocchio. Ma se il Pisa probabilmente aveva messo in conto di avere un solo punto in classifica dopo aver affrontato Atalanta, Roma, Udinese e Napoli (e comunque ha destato una buona impressione), la Fiorentina invece a tutto pensava tranne che a una partenza stagionale così misera. La bilancia dei problemi, alla resa dei conti, pende più dalla parte dei viola.
BOLGIA NERAZZURRA. Il Pisa avrà la spinta di uno stadio che attende questa partita da 34 anni. Non è un fattore da mettere in secondo piano, almeno oggi, perché l’ambiente potrà avere una sua influenza, tanto più che i tifosi viola non saranno molti visto che la Curva Fiesole ha deciso di disertare la trasferta a causa del prezzo elevato dei biglietti. I nerazzurri, nonostante tre sconfitte di fila, in alcuni frangenti hanno fatto meglio dei viola: il primo tempo della gara persa in casa contro la Roma e lunedì scorso a Napoli, per esempio. Ma anche con Atalanta (a Bergamo l’unico punto conquistato finora) e Udinese la squadra di Gilardino ha dimostrato carattere, voglia e un’identità che sta emergendo. Il problema è essenzialmente in fase offensiva, perché i gol sono pochi: tre (come i viola), di cui nessuno nelle due gare giocate in casa. Magari il tecnico nerazzurro ed ex bomber della Fiorentina (è nella Top Ten dei marcatori viola “all time”) proverà a caricare Nzola, che a Firenze ha deluso e che è andato a segno proprio nell’ultima partita a Napoli. Di certo, la sensazione della vigilia è che la Fiorentina dovrà trovare se stessa tutta in un colpo per oltrepassare la carica emotiva del momento, la smania del Pisa e il frastuono di uno stadio che pensa a questo derby da molto tempo.

Di
Redazione LaViola.it