Connect with us

Rassegna Stampa

Ferrara su La Nazione – Questo sì che è un derby. Firenze e Pisa rivali e nemiche da sempre

Benedetto Ferrara

Il racconto di un’antica rivalità da parte di Benedetto Ferrara. Domenica Firenze e Pisa avversari, nuovamente, sul campo

Questo sì che è un derby, mica quello con l’Empoli, con tutto il rispetto. Lo racconta la storia, quella che dal medioevo arriva fino a noi. Firenze e Pisa: rivali, nemiche, sangue e sgarbi, mani tese e tradimenti, scrive Benedetto Ferrara su La Nazione.

STORIA. Eppure le due città toscane condividono tanto e di più: l’amore per l’arte, università più o meno prestigiose, un fiume chiamato Arno e una specie di superstrada che, quando piove forte, al fiume somiglia un bel po’, specialmente sotto i cavalcavia. Poi ci sono le rivalità, e oltre quella di due aeroporti distanti un’oretta ma da sempre in forte concorrenza e in costante divenire, ci sono quelle che lungo la strada della storia hanno generato sfottò di ogni tipo. Alcuni celebri. Dice il fiorentino: meglio un morto in casa che un pisano all’uscio. Risponde il pisano: che Dio ti accontenti. D’altra parte Pisa era una Repubblica marinara. E se Firenze se la tirava un po’ in quanto luogo di ricchezza, arte e commercio, per far partire e arrivare le sue merci era costretta a chiedere a Pisa l’accesso al porto. Che problema c’è, basta pagare. E allora dazi su dazi. Viene da pensare che i 49 euro chiesti ai tifosi viola per un posto all’Arena Garibaldi siano figli di quelle regole commerciali. Certo, quando Pisa si giocò la partita tra le onde con Genova e perse di brutto iniziò il declino e il porto mediceo a Livorno segnò per Firenze la fine di una dipendenza. Una bella botta di energia per l’ego fiorentino e un ko tecnico per quello dei pisani, che di vivere nella serie B della storia non avevano nessuna intenzione. E poi: fiorentini ciechi, pisani traditori. Vedi te: una volta che Firenze aiuta Pisa a far fuori i pirati dalle parti delle Baleari, arrivano in dono due colonne in porfido per abbellire il Battistero. Dovevano essere lucide per riconoscere malintenzionati e invece no. Allocchi noi, troppo furbi loro. Morale: non c’è proprio verso di non finire a manate. In senso metaforico, sia chiaro, anche se le due città, nel tempo, se le sono anche date di brutto sul campo di battaglia. Vabbè, che la Toscana funzioni così lo sappiamo bene. Firenze guelfa, Pisa ghibellina, che poi doveva anche vedersela con Lucca, anche lei ricca e ambiziosa. Ma l’orgoglio dei pisani e dei fiorentini è roba forte, puoi metterci quanto zucchero ti pare ma queste due belle città superalfa dal petto gonfio si amano quanto puoi amare l’autovelox di viale Etruria e la seguente coda prima dell’uscita di Lastra a Signa.

CALCIO. Per fortuna adesso si tratta di pallone. E al di là delle premesse poco allegre per entrambe queste fazioni inquiline del fondo classifica, se è giusto ricordare una sfida che in campionato manca da una vita (in serie A dal 1990-’91 – 4-0 per i viola sia all’andata che al ritorno -, in serie B dalla stagione 1993-94, torneo stravinto dai viola e culminato con la retrocessione in C dei nerazzurri), è anche necessario spolverare l’ultima volta. Era inizio anni duemila, quando il Pisa stese la Florentia Viola al Franchi. Coppa Italia di serie C e la squadra dei Della Valle non aveva ancora le maglie pronte, mentre la passione dei tifosi iniziava la lunga risalita per arrivare a riveder le stelle Poi la distanza si è allargata. Qui sogni dorati e spesso infranti, là vicino alla foce dell’Arno solo il ricordo dei giorni di Romeo l’illuminato, l’Anconetani che comprava Simeone, Kieft e Berggreen mentre noi gli prestavamo Dunga, un brasiliano anomalo preso quasi per caso insieme a Socrates e parcheggiato a due passi dal mare giusto il tempo per capire che forse era il caso di riportarlo dalle parti di Ponte Vecchio. A Pisa non manca una colonia di ex viola: Gilardino, uno degli eroi di Anfield road, in panchina con il “nostro” Dainelli come vice, e poi Nzola, uno dei tanti centravanti mancati degli ultimi anni. Pisa sente un derby lungo mille anni, Firenze sente una sfida che vale moltissimo per la squadra e il suo allenatore. Troppa storia per non provare emozioni forti. In campo due squadre che sembrano bloccate dai lavori in corso. Eh già, d’altra parte se non fosse così non ci sarebbe la Fi-Pi-Li.

1 Comment
Iscriviti
Notifica di
guest

1 Commento
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

1
0
Lascia un commento!x