
Le parole del dg viola dal forum dedicato alle imprese e ai giovani, ospitato dal Giardino dell’Orticoltura
Alessandro Ferrari, Direttore Generale della Fiorentina, ha parlato all’evento rivolto ai giovani imprenditori svoltosi al Giardino dell’Orticoltura di Firenze: “Quale consiglio dare ai giovani per raggiungere gli obiettivi? Quando mi è stata chiesta questa cosa ho iniziato a pensare a tante cose: passione, volontà, desiderio di realizzare i propri sogni. Poi ho pensato al concetto di gruppo, perché non c’è nessuno, nemmeno il più grande giocatore che può arrivare a raggiungere determinati risultati senza il contributo di tutti. Vale nella vita, con gli amici, nel gruppo di lavoro e nello sport, sia di squadra che individuale. E’ un valore importante per i giovani, perché ti consente di portarti dietro delle esperienze e dei risultati ottenuti anche grazie agli altri”.
L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE. “La comunicazione è fondamentale nella società odierna perché ci sono degli strumenti che ti aiutano ad essere collegato col mondo, ma che rischiano anche di isolarti. C’è bisogno di trasparenza nel far capire chi sei e dove vuoi arrivare, senza troppi giri di parole, e questo ormai è fondamentale in tutto. Io faccio diversi colloqui perché ci sono molte persone che vorrebbero venire alla Fiorentina, mi piace parlare con i ragazzi e vedere come si pongono, l’intraprendenza, il loro modo di stare seduti e se ti guardano negli occhi quando parli. E’ tutta comunicazione”.
SULLA FACOL CUP. “Rappresenta l’esempio perfetto del concetto ‘bisogna osare’. Non sapevo minimamente chi fossero, tramite un amico di famiglia mi convincono a fare un incontro con loro. Sono venuti a chiedere se potevano fare la Finale al Viola Park nonostante il centro fosse ancora un cantiere“.
COSA SI PROVA AD ESSERE DG VIOLA. “E’ una grandissima e bellissima responsabilità, capitata per un evento tragico. Ho una moglie fiorentina, quindi conosco un pò il popolo fiorentino, sono qui da 8 anni. Nel calcio c’è tutto, in senso bello e in senso brutto. Poter rappresentare una squadra importante, che rappresenta una città che vive per quella squadra, è una responsabilità enorme. Devi cercare di affrontarla con un pochino di leggerezza, altrimenti il peso diventa troppo grande. Nel calcio c’è disciplina, regole, momenti dove vinci e dove perdi: un pò quello che trovi nel lavoro e nella vita. Essere a Firenze con questo ruolo è una figata pazzesca“.

Di
Redazione LaViola.it