
Investimenti sull’attacco, ma fin qui nessun gol degli attaccanti e mira generale scarsissima per le punte della Fiorentina
Avvio di stagione sicuramente più complesso di quanto tutti (Pioli in primis) potevano aspettarsi. Vale per la Fiorentina tutta, ma anche per l’attacco. Questione di numeri: nelle prime tre giornate infatti, i viola hanno segnato due soli gol (Mandragora a Cagliari e Ranieri al Napoli) e gli attaccanti sono ancora fermi a quota zero. Non solo. Una difficoltà che si spiega con una manovra ancora parecchio macchinosa, e che si riflette su una produzione offensiva decisamente deficitaria. Dopo 270’ di Serie A infatti i viola sono decimi per tiri totali (39) e precipitano addirittura al quartultimo posto se si considerano quelli nello specchio: 8. In pratica, solo il 20% delle conclusioni ha centrato lo specchio.
Lo stesso Kean, finora, ha calciato in 10 occasioni centrando la porta soltanto una volta. Un paradosso, se si pensa a tutto quello che è successo in estate. Il rinnovo di Moise, l’arrivo di Dzeko, l’acquisto record di Piccoli, il riscatto di Gudmundsson. La Fiorentina insomma ha scelto di essere il più forte possibile in attacco ed è evidente che abbia puntato soprattutto su quel reparto per provare ad alzare il livello. Se la difesa piange insomma (con i tanti errori individuali e le troppe reti incassate, soprattutto da fermo), l’attacco di certo non ride. Anzi. Ecco perché in questo momento, dopo aver recuperato Gud (almeno una buona notizia…) di tutto ci sarebbe bisogno meno che del forfait del centravanti più forte, Kean. Quello che viene da una stagione da 25 gol e che, giusto una settimana fa, ha trascinato la Nazionale a suon di reti.

Di
Redazione LaViola.it