
Inizio sotto le aspettative per la Fiorentina di Stefano Pioli. Ora si attendono miglioramenti importanti
Falsa partenza Fiorentina di Stefano Pioli, sicuramente sotto quelle che erano le aspettative, scrive la Gazzetta Dello Sport.
SOGNI ESTIVI. L’estate, nel calcio, è la stagione dei sogni e i tifosi della Fiorentina hanno cullato per settimane la speranza di vivere una stagione ambiziosa e di inseguire un piazzamento Champions. Sotto l’ombrellone c’era chi fantasticava sul magistero di Dzeko e i gol di Piccoli. Milioni spesi, tanto entusiasmo, l’attesa per l’inizio della stagione. L’estate non è ancora finita ufficialmente, ma l’atmosfera non è più la stessa a Firenze. La partenza è stata oggettivamente lenta. Troppo: appena due punti per la Viola, frutto dei pareggi con Cagliari e Torino prima della sconfitta interna con il Napoli. Presto partirà anche la Conference. Non c’è più tanto tempo per assemblare la squadra. Bisogna alzare il livello in fretta perché è vero che la stagione è lunga, ma è altrettanto vero che accumulare un distacco pesante in avvio trasforma tutta la stagione in una lunga ed estenuante rincorsa.
CAMBI. Stefano Pioli ha sempre cambiato modulo nelle prime tre partite e soprattutto ha modificato la formula offensiva: due trequartisti e una punta; un trequartista e una coppia in avanti; due attaccanti e cinque centrocampisti dietro di loro. L’impressione è che i cambiamenti siano dettati dalla difficoltà nel trovare una formula più convincente di altre. I problemi di condizione sono evidenti, ma se in tre giornate hanno segnato solo un centrocampista (Mandragora) e un difensore (Ranieri) significa che in discussione è il progetto nella sua interezza. C’è qualche campione in questa rosa (a parte Dzeko, che però ha limiti anagrafici)? Ci sono giocatori, soprattutto a centrocampo, che meritano una maglia da titolare indiscutibilmente più di altri? La Fiorentina è piena di buoni giocatori, qualcuno buonissimo, nessuno dei quali però eccezionale nella speranza che Kean dimostri, anche in Nazionale, di esserlo in via definitiva. Serve che qualcuno di loro, a partire da Nicolussi Caviglia e Fagioli, faccia il salto di qualità e indossi anche i panni del leader tecnico. E Pioli probabilmente dovrà individuare una formazione-tipo che dia certezze e regali un’identità alla Viola, fermo restando che gli impegni di coppa consentiranno a tutti di dare un contributo apprezzabile.

Di
Redazione LaViola.it