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Calabrese su La Repubblica: “Il calcio di Pioli non è stato assimilato. Serve uscire dalla comfort zone”

La difficoltà di una squadra in costruzione: Kean troppo solo, Dzeko e Fagioli non funzionano, Comuzzo va aiutato

Non era una partita facile, e si sapeva. Ma il quarto d’ora da incubo della Fiorentina (più tutto il resto) ha chiarito bene le difficoltà di una squadra ancora in costruzione. Un’idea che ancora non ha preso forma. Kean lì davanti è troppo isolato, Dzeko come raccordo tra centrocampo e attacco non ha funzionato. Per non parlare di Fagioli. Se è questo quello che può dare è meglio pensare a qualcos’altro, scrive Giuseppe Calabrese su La Repubblica.

UN CALCIO DA ASSIMILARE. Insomma, al di là del valore del Napoli la pochezza della Fiorentina vista ieri sera non si spiega solo con il divario tecnico tra le due squadre. Troppo facile. Il punto è che il calcio di Pioli non è stato ancora assimilato, e quando va sotto pressione la squadra viola perde lucidità. È bastato un Napoli a uomo a centrocampo per far saltare tutte le strategie. È bastato un quarto d’ora per capire che non ci sarebbe stata via d’uscita.

COMFORT ZONE. I giocatori per fare meglio ci sono, ma bisogna che escano in fretta dalla loro comfort zone altrimenti sarà una stagione faticosa. Comuzzo è in difficoltà, va aiutato. A centrocampo serve più qualità, altrimenti si galleggia e basta. Gud deve ricordarsi come si fa e tirare fuori il suo talento sennò è tempo perso (Fazzini è pronto). In attacco siamo abbastanza tranquilli, Kean è una macchina da gol (Piccoli e Dzeko delle buone spalle) ma se non gli arrivano palloni anche lui serve a poco. Ci vuole un bel reset, adesso. Cancelliamo la partita con il Napoli e ripartiamo.

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